L’acne è una condizione che ogni anno colpisce milioni di persone in tutto il Mondo, provocando lesioni a livello della cute e spesso anche una diminuzione dell’autostima. Analizziamo nel dettaglio questo disturbo, provando a capire cosa lo causa e quali rimedi è possibile adottare
È uno dei disturbi cutanei più comuni tra i giovani, ma che può colpire anche gli adulti.
Uno di quelli che provoca fastidio sia a livello fisico che psicologico, spingendo chi ne soffre a dubitare del proprio aspetto e a provare, talvolta, un certo imbarazzo.
Stiamo parlando dell’acne, condizione che si evidenzia a livello della pelle e che in tutto il Globo, ogni anno, riguarda milioni di persone.
Approfondiamo la conoscenza di questa malattia cronica, dalle cause alle cure da seguire per guarire.
Cos’è l’acne
Dal punto di vista medico, l’acne viene definita generalmente come un’infiammazione dei follicoli pilosebacei, la quale, di solito, si manifesta tramite la comparsa di alcune protuberanze della pelle, dette brufoli.
Nel dettaglio, a svilupparsi per primi sulla cute sono i punti neri – i comedoni – a cui fanno seguito poi i già citati brufoli, detti anche papule o pustole.
Questi ultimi, a loro volta, nei casi di acne più aggressiva, possono poi tramutare addirittura in noduli o cisti.
Tutte queste lesioni, solitamente, si manifestano su specifiche parti del corpo quali volto, torace, dorso e collo, le quali iniziano a ricoprirsi di punti neri e brufoli.
Una condizione abbastanza spiacevole sia dal punto di vista estetico che mentale, visto che finisce spesso col provocare un calo di autostima nei soggetti che soffrono di acne.
Essi sono solitamente giovani in età adolescenziale, sebbene non sia raro sviluppare una qualche forma di acne anche in età adulta.
Esattamente le due fasce in cui i casi di acne vengono comunemente distinti in ambito medico. Si parla, infatti, di acne giovanile o adolescenziale e di acne tarda o tardiva (quella riferita agli adulti, ndr).
La prima è quella che fa tipicamente la sua comparsa negli anni di vita dell’adolescenza, ovvero quelli che contraddistinguono lo sviluppo sessuale di un individuo, e può o guarire al termine di questa fase o perdurare anche in età adulta.
La seconda è quella che compare, invece, quando si è già maturati e si ha un’età postadolescenziale.
Si può manifestare anche in soggetti che non hanno sofferto di acne giovanile e viene solitamente classificata come acne comedonica, cistica, conglobata e così via in relazione al fatto che a prevalere siano i punti neri (comedoni, ndr), le cisti, i conglobati, ecc.
Questi elementi rientrano tutti nel novero dei sintomi che contraddistinguono l’acne.
Comedoni, foruncoli, cisti, noduli, brufoli, sono lesioni della pelle che intaccano la cute solitamente liscia nelle zone del viso, del collo, del petto e della schiena, provocando come conseguenze anche delle cicatrici.
Se debitamente curata, l’acne scompare senza lasciare traccia, ma, nei casi più gravi, le lesioni possono anche lasciare come ricordo delle spiacevoli cicatrici e dei segni permanenti sulla cute.
Per questo, si consiglia sempre di rivolgersi a un dermatologo, il quale saprà indicare come comportarsi per contrastare l’acne e cercare di ottenere una pelle nuovamente liscia e sana.
Cause e possibili cure
Nei casi di acne adolescenziale, ovvero i più comuni, a causare un aumento di volume delle ghiandole sebacee e la conseguente produzione del sebo è la comparsa degli ormoni che caratterizza questo periodo della vita umana.
Sono dunque gli ormoni a stimolare la produzione del sebo, il quale altro non è se non una secrezione oleosa il cui scopo è quello di proteggere la pelle dalle infezioni.
In alcune persone, il sebo svolge, però, anche un’azione irritante, portando alla formazione dei punti neri.
Essi si comportano, quindi, come dei veri e propri tappi, impedendo lo scorrimento del sebo dalla ghiandola alla superficie della cute.
È così che, ristagnando, i grassi che compongono il sebo iniziano a degradarsi e a sviluppare un’azione irritante.
Un processo accompagnato dallo sviluppo anche di alcuni batteri e al quale può seguire pure una distruzione dei follicoli e la formazione delle cicatrici.
A livello globale, la prima causa che porta alla comparsa dell’acne è la familiarità, dal momento che questa malattia colpisce più frequentemente quei soggetti che mostrano una predisposizione a essa.
Altre cause alla base dello sviluppo dell’acne possono essere poi lo stress, una scarsa igiene, disordini a livello alimentare e l’inquinamento ambientale.
Non esistono, infatti, prove scientifiche a dimostrazione di questa tesi, mentre è stato appurato come un’alimentazione eccessivamente calorica possa peggiorare le condizioni di un’acne già però in atto.
Dal momento che le cause possono essere differenti, si consiglia sempre di consultare un dermatologo o un medico specialista, figura professionale che potrà stabilire cosa ha portato allo sviluppo dell’acne e quali cure seguire per curarsi efficacemente.
Prima regola da seguire, nel caso in cui si sia affetti da acne, è quella di lavarsi poco nelle zone interessate e utilizzando poco sapone.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, detergere frequentemente l’area di cute popolata da brufoli e punti neri porta come conseguenza un aumento della secrezione di sebo e di irritazione. Risultato: l’acne peggiora.
Nelle zone fortemente infiammate sarebbe poi meglio utilizzare una crema da lavaggio, anziché il comune sapone.
Da evitare assolutamente è anche un errore che viene solitamente compiuto: schiacciare i foruncoli e i punti neri.
Quest’azione comporta, infatti, una diffusione dell’infiammazione e aumenta il rischio di sviluppare delle cicatrici.
Ogni terapia deve, poi, essere personalizzata in base al paziente e al tipo di acne di cui soffre.
Nelle forme di acne lieve, per esempio, potrebbe bastare il ricorso a delle terapie topiche, con l’utilizzo di creme, gel e pomate a base di antibiotici, antinfiammatori, cheratolitici, benzoil perossido, retinoidi e acido azelaico.
Nelle forme più gravi di acne, invece, si utilizzano generalmente anche farmaci per bocca, oltre a quelli topici.
Essi sono solitamente degli antibiotici, come le tetracicline e i macrolidi, i quali devono essere assunti solamente dopo un consulto medico e dopo aver escluso ogni controindicazione.
Una delle cure più efficaci è, infine, quella che prevede l’utilizzo della isotretinoina, un farmaco che bisogna assumere, però, con molta attenzione.
Esso non può essere utilizzato dalle donne incinta, in quanto può provocare malformazioni del feto, ed è sconsigliato durante il periodo estivo, in quanto incompatibile con la luce solare.
Diversi sono poi gli effetti indesiderati che potrebbe provocare, motivo per cui è doveroso e necessario sottoporsi a esami del sangue continui per tutto il periodo di cura, così da essere certi che l’organismo stia rispondendo nel modo corretto.