L’acqua alcalina è un tipo particolare di acqua, caratterizzata da un pH superiore a 7.0. Scopriamo quali sono i suoi benefici e le possibili controindicazioni
La maggior parte delle acque in bottiglia presenta un pH alcalino, sebbene tra queste possano esistere ampie differenze in termini di residuo fisso e tipo di minerali contenuti. L’acqua alcalina per eccellenza è quella ionizzata, ovvero depurata e lavorata grazie a un apparecchio chiamato ionizzatore. Ma l’acqua alcalina fa davvero bene? Quali sono le sue possibili controindicazioni?
Acqua alcalina, scopriamo tutti i suoi benefici e le possibili controindicazioni
Come viene prodotta l’acqua alcalina? La ionizzazione (sempre preceduta da un filtraggio) è un processo di elettrolisi controllata. Si ottiene grazie all’esposizione dell’acqua a una corrente a basso voltaggio; quest’ultima passa tra due elettrodi in titanio rivestiti di platino (un polo positivo e uno negativo), che vengono immersi nel liquido all’interno di una camera isolata.
La ionizzazione tende a separare i cationi dagli anioni e al termine della lavorazione produce due tipi di acqua.
I cationi sono ioni positivi che si concentrano intorno all’elettrodo negativo e danno luogo a un’acqua catodica o ridotta (alcalina). Gli anioni sono ioni negativi che si concentrano intorno all’elettrodo positivo e producono un’acqua ossidata o anodica (acida).
I due fluidi escono separatamente dalla macchina e, mentre l’acqua alcalina ionizzata viene destinata all’alimentazione, l’acqua acida si presta maggiormente al lavaggio e alla detersione (per le mani, gli alimenti ecc).
L’acqua alcalina rappresenta una bevanda chiave all’interno della dieta acido-base, un regime alimentare volto a migliorare la salute generale attraverso la scelta di alimenti e bevande alcaline. I sostenitori di questa dieta sostengono che l’eccesso di “alimenti acidi” nella dieta occidentale contemporanea, come quella in Nord America, possa causare uno squilibrio nel pH del corpo.
Questo squilibrio del pH fisiologico è ritenuto responsabile dell’aumento dell’incidenza di varie condizioni scomode, tra cui problemi cardiaci, alterazioni ormonali, perdita di massa muscolare e densità ossea. L’acqua alcalina svolge un ruolo fondamentale all’interno di questa dieta, contribuendo a mantenere un ambiente alcalino nel corpo.
L’acqua stessa può influenzare il pH della dieta, e alcuni tipi di acqua, come l’acqua di rubinetto, tendono ad essere più acide. Secondo la dieta acido-base, l’acqua di rubinetto è considerata altamente acidificante e incline a promuovere l’ossidazione, a causa dei contaminanti e dei minerali che contiene. I sostenitori di questa filosofia nutrizionale spesso si riferiscono all’acqua di rubinetto come “acqua morta“. D’altra parte, credono che l’acqua alcalina possa aiutare il corpo a metabolizzare i nutrienti in modo più efficiente e ad eliminare le tossine in modo più efficace.
Questa teoria suggerisce che l’effetto tampone dell’acqua alcalina possa contribuire al miglioramento delle performance fisiologiche e alla salute, neutralizzando i prodotti tossici acidi accumulati nel corpo. Un supporto storico a questa idea può essere trovato negli studi archeologici nella Rift Valley, in Etiopia, dove gli ominidi hanno evoluto da Homo Ergaster a Homo Sapiens.
Queste ricerche hanno dimostrato che tutti i laghi circostanti hanno un pH fortemente alcalino, che potrebbe aver contribuito alla sopravvivenza e alla progressione evolutiva della specie umana nel corso del tempo.
Dal punto di vista chimico, l’acqua alcalina trae la sua efficacia terapeutica dal concetto di Potenziale di Ossidazione-Riduzione, o ORP (Oxidation Reduction Potential). Questo parametro descrive la capacità di una molecola, ione o composto di cedere elettroni (ossidarsi, con ORP positivo) o di ricevere elettroni (ridursi, diventando un antiossidante, con ORP negativo).
Un esempio di antiossidante naturale presente nell’organismo è il coenzima Q10, mentre alcune vitamine come la A, C ed E, introdotte attraverso l’alimentazione, hanno un ORP negativo. L’acqua alcalina, grazie ai suoi elettroliti prevalentemente alcalinizzanti come il calcio, il silicato di potassio, il magnesio e il bicarbonato, dovrebbe svolgere una potente funzione antiossidante.
Gli alimenti e le bevande non possono alterare significativamente il pH del sangue perché il nostro organismo è dotato di efficaci meccanismi fisiologici per mantenere l’equilibrio acido-base.
In condizioni normali, il pH del sangue rimane stabile in una leggera condizione di alcalinità, compreso tra 7.35 e 7.45. Le variazioni significative del pH sanguigno si verificano solamente in determinate patologie, come problemi renali o diabete grave e scompensato, durante trattamenti farmacologici specifici o in casi di condotte alimentari estreme, come la dieta chetogenica e simili.
Oscillazioni del pH ematico superiori a più o meno 0.4 punti indicano una grave compromissione dell’organismo e, senza un adeguato trattamento, possono portare a gravi conseguenze, comprese potenziali situazioni letali.
L’equilibrio del pH nelle urine segue una dinamica diversa rispetto al pH sanguigno. Le urine svolgono un ruolo fondamentale come mezzo di escrezione nell’organismo, essenzialmente rappresentando il “rifiuto” del sangue.
A differenza del sangue, il pH delle urine può essere influenzato dagli alimenti e dalle bevande che consumiamo. Il sistema di regolazione del pH sanguigno è in grado di mantenere l’equilibrio attraverso neutralizzazione (mediante bicarbonato, albumina ed emoglobina) o eliminazione (tramite ventilazione polmonare e filtrazione renale) delle sostanze che potrebbero alterarlo.
Tuttavia, alcune molecole acide non volatili vengono filtrate dai reni e si accumulano nelle urine. Questo processo può anche coinvolgere alcune molecole dei sistemi di regolazione, ma le urine possono diventare significativamente più acide o alcaline rispetto al sangue a causa di un processo di riassorbimento selettivo.
I sostenitori della dieta acido-base e dell’acqua alcalina avanzano l’ipotesi che i danni causati da bevande e alimenti acidi potrebbero avere un impatto indiretto sul corpo. In particolare, sostengono che non sia il pH del sangue a subire variazioni pericolose, ma piuttosto la concentrazione di alcuni minerali normalmente presenti nelle ossa e nei muscoli.
Questi minerali verrebbero utilizzati come un sistema tampone per contrastare l’acidosi derivante dall’alimentazione e, nel lungo termine, questo processo potrebbe esaurire le riserve di tali minerali. È importante notare che i sistemi tampone del sangue sono principalmente costituiti da bicarbonato-acido carbonico, fosfato monobasico-bibasico, albumina ed emoglobina. Questi sistemi sono supportati da meccanismi di controllo renale, che contribuiscono all’escrezione dell’acidità fissa, e da meccanismi di controllo polmonare, che favoriscono l’escrezione dell’acidità volatile.
Tra i sistemi tampone del sangue, è corretto affermare che il fosforo è uno dei minerali importanti. Tuttavia, è importante notare che il controllo renale coinvolge anche altri minerali come il potassio, il sodio e il calcio. L’interazione complessa tra questi minerali e i meccanismi di feedback dell’organismo contribuisce all’omeostasi.
La deplezione significativa di minerali nell’organismo può derivare da diverse cause, tra cui una scarsa assunzione, patologie endocrine o un’eccessiva escrezione, che, come è stato sottolineato, potrebbe essere di natura patologica. L’equilibrio dei minerali nell’organismo è il risultato di un intricato sistema di regolazione che tiene conto di numerosi fattori, e qualsiasi alterazione può avere conseguenze significative sulla salute.
È corretto affermare che l’acqua alcalina difficilmente influisce in modo significativo sul pH del sangue. Tuttavia, essa può avere alcuni effetti rilevanti:
- Benefici sulla formazione di alcuni tipi di calcoli renali, ma con un potenziale aumento del rischio di altri tipi di litiasi renale.
- Contributo all’equilibrio elettrolitico a lungo termine, poiché può rappresentare una fonte di minerali come il potassio, il magnesio e il calcio.
È quindi sensato concentrarsi sulla composizione minerale dell’acqua alcalina piuttosto che sul suo pH. È importante sottolineare che alcune patologie renali e l’uso di specifici farmaci possono aumentare l’accumulo metabolico di minerali, portando a effetti collaterali significativi. Pertanto, la scelta dell’acqua alcalina e la gestione della sua assunzione dovrebbero essere considerate attentamente in questi casi.
In caso di patologie renali o terapie farmacologiche che richiedono urine acide, l’acqua alcalina potrebbe non essere la scelta ideale. Tuttavia, potrebbe essere consigliabile per mantenere l’idratazione. L’assunzione di acqua alcalina può contribuire a ridurre la produzione di urina e l’osmolarità del sangue, consentendo al corpo di conservare livelli di idratazione più elevati e mantenendo la fluidità del sangue nel sistema cardiovascolare.
È importante notare che un’alta osmolarità del plasma è associata a un aumento del rischio di ictus. Questi effetti non si verificano istantaneamente ma si sviluppano gradualmente, suggerendo un potenziale vantaggio a lungo termine nell’assunzione di acqua alcalina.