Fare esercizio fisico mentre si è in stato di gravidanza è possibile o è meglio restare a completo riposo? La comunità scientifica non ha alcun dubbio. Vediamo cosa dice e quali sono alcuni consigli che potrebbero tornare molto utili
Una serie di domande che molte donne si pongono mentre stanno portando avanti una gravidanza è: “Posso allenarmi? Fare dell’esercizio fisico è sicuro o farà male al bambino?”.
Quesiti intelligenti e che denotano un grande senso di responsabilità e premura verso la creatura che si sta portando in grembo, oltre che verso se stessi.
Domande alle quali la comunità scientifica ha provato a dare una risposta chiara e soddisfacente negli ultimi anni, così da allontanare ansie e preoccupazioni, stati d’animo sempre dannosi quando si è in gravidanza.
Fare esercizio fisico mentre si è in stato interessato fa bene, sia alla salute della mamma che a quella del bambino.
L’importante resta non esagerare e seguire un allenamento moderato, che possa permettere di restare in forma, senza però gravare a livello fisico sul feto.
A confermarlo sono gli specialisti di Fondazione Veronesi, i quali consigliano di svolgere 30/40 minuti di attività aerobica a bassa intensità tutti i giorni, senza però strafare.
Camminate, nuovo, ginnastica in acqua, aerobica prenatale, yoga, ginnastica dolce e cyclette le attività sportive da prediligere. Queste consentono, infatti, di mettere in movimento il proprio corpo senza, però, mettere a rischio la salute del bambino.
L’aspetto fondamentale di quando ci si allena in gravidanza è adattare l’intensità dello sforzo fisico alle proprie condizioni, evitando assolutamente qualsiasi situazione pericolosa.
È l’imprudenza a mettere mamma e bambino in una condizione di stress eccessivo e potenziale pericolo, non lo sport in sé.
L’esercizio fisico, infatti, è riconosciuto come un’attività utile a favorire il benessere sia della donna incinta che del nascituro.
Durante una gravidanza il corpo di una donna subisce una serie di cambiamenti utili e necessari per soddisfare la richiesta di ossigeno e nutrimento provenienti dal feto, cambiamenti che rendono più difficoltosi i movimenti, ma che – contrariamente a ciò che si pensa spesso – fanno anche in modo che il corpo risulti più efficiente nello svolgimento di un’attività fisica.
Praticare dello sport in gravidanza può aiutare a prevenire potenziali disturbi circolatori e di postura, oltre che a contrastare un eccessivo aumento di peso e migliorare l’umore della futura mamma.
Non solo. Riuscire a sviluppare una muscolatura addominale allenata durante i nove mesi di gravidanza risulterà molto utile anche in sede di parto, in quanto faciliterà la nascita del bambino e la produzione di endorfine ridurrà la percezione del dolore durante il travaglio.
L’allenamento potrà poi essere mantenuto anche dopo il parto, così da favorire un rapido e completo recupero dalla gravidanza.
Inoltre, diversi studi scientifici hanno dimostrato come i bambini nati da madri attive dal punto di vista fisico abbiano probabilità maggiori di avere dimensioni e peso nella norma alla nascita, nonché di mostrare uno sviluppo precoce del cervello durante la fase di vita prenatale, con conseguente maggior facilità nella capacità di apprendimento.
Una serie di motivi più che convincenti e che dimostrano come il fare dell’attività fisica in gravidanza sia un’azione più che consigliata.
Attenzione, ciò non significa che chi non si allena quando incinta sarà costretta a confrontarsi con una gravidanza più difficoltosa o che qualsiasi donna in dolce attesa debba per forza fare dello sport.
Ogni caso è a sé stante, motivo per cui consigliamo sempre di rivolgersi a un medico specialista prima di iniziare a svolgere qualsiasi tipo di attività, così da essere certi di agire nel migliore interesse del bambino e di se stessi.
Essendo uno dei momenti più delicati della propria vita, è sempre meglio ponderare con attenzione ogni decisione da prendere e concordare le più importanti con un medico.
Qualora si decidesse di praticare una qualsiasi attività sportiva durante la gravidanza, il primo consiglio utile da seguire è quello di evitare sempre ogni attività a rischio di caduta, tutti gli esercizi che richiedono di essere svolti a pancia in giù o eccessivi sforzi fisici, i quali potrebbero ridurre l’afflusso di nutrienti e ossigeno al bambino.
Prima di recarsi in qualsiasi palestra, è necessario ricevere il consenso scritto di un medico, attraverso l’emissione di un certificato medico per l’attività fisica non agonistica.
Per quanto riguarda l’allenamento vero e proprio da effettuare, invece, si consiglia sempre di procedere con esercizi senza carico o con un carico modesto, con 15/20 ripetizioni per ogni esercizio.
Il periodo in cui bisogna stare particolarmente attenti è quello riguardante i primi 28 giorni di gravidanza, considerati i più delicati e critici.
Qui si consiglia di allenarsi con sport quali l’acquagym o la cyclette, poco stressanti sia per la mamma che per il bambino.
Se dovete utilizzare degli attrezzi da palestra, preferite sempre quelli che vi permettono di stare sedute durante l’esecuzione dell’esercizio, in quanto le donne in stato di gravidanza hanno spesso uno scarso equilibrio. Questa scelta ridurrà le possibilità di rischio di caduta.
Gli addominali e gli allungamenti della bassa schiena sono, poi, due ottimi esercizi per ridurre la lordosi lombare, con la respirazione che resta uno degli aspetti principali da tenere sempre sotto controllo durante tutto l’allenamento.
Quest’ultimo, come anticipato a inizio approfondimento, non deve prevedere programmi di lavoro eccessivamente intensi e ogni esercizio deve essere eseguito lentamente e con attenzione.
Gli esercizi a carponi, per esempio, si consiglia sempre di eseguirli in appoggio sugli avambracci, mentre da evitare sono tutti gli esercizi tipo step e slide.
Ogni sessione di allenamento è bene che preveda anche una fase di riscaldamento, la quale può consistere in una camminata accompagnata da movimenti rotatori delle spalle, i quali aiutano a migliorare la respirazione e ridurre la cifosi.
Fondamentale è prendersi delle pause di recupero tra un esercizio e l’altro, durante le quali fare respiri profondi e riacquistare parte delle forze appena perse.
Da evitare sono gli esercizi che coinvolgono l’equilibrio e quelli ad alto impatto, mentre da prediligere sono gli esercizi che permettono di allenare la parte superiore del corpo.
Essi risulteranno particolarmente utili dopo la nascita del bambino, quando la mamma sarà chiamata a tenerlo in braccio.
L’allenamento deve essere svolto in ambienti freschi e areati e mai in zone troppo calde o gelide.
Grande attenzione deve, infine, essere riservata agli esercizi respiratori, essenziali per rinforzare e sbloccare il diaframma, oltre che per rinforzare e rendere più elastico il pavimento pelvico.
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