L’arrivo della nuova stagione si trascina dietro anche il manifestarsi acuto di una serie di forme allergiche, in primis acari e pollini: ecco cosa fare
Quante volte sentiamo ripetere che con il cambio di stagione è normale il ricadere in vecchi e nuovi malanni. Lo sanno bene anche i soggetti allergici. Infatti, con settembre è ormai consueto il ritorno dell’insorgere delle allergie autunnali. Si tratta di un problema ormai più comune di quanto si pensa. Infatti, si stima che le manifestazioni allergiche, più o meno gravi, affliggano ormai oltre 10 milioni di italiani.
Ma cosa si intende per allergia? Si tratta di una reazione anomala del sistema immunitario scatenata dall’entrata in contatto con determinate sostanze o elementi, definiti appunto allergeni, che si trovano nell’ecosistema ambientale. Nello specifico, i soggetti allergici, se esposti a precisi allergeni, sono interessati da una violenta reazione immunitaria che provoca il rilascio di una elevata quantità di istamina, una molecola organica principale mediatrice chimica nei processi di infiammazione.
Nell’ultimo periodo, l’insorgere di forme di allergie autunnali con sintomi più persistenti e acuti rispetto alla norma ha messo in allarme la Società Italiana di Allergologia, Asma, e Immunologia Clinica – SIAAIC. Non a caso, analizzando il fenomeno delle allergie e la sua evoluzione negli ultimi anni, diversi medici specialisti hanno rilevato un preoccupante influsso dei cambiamenti climatici sulle manifestazioni allergiche.
Le allergie autunnali più comuni
Veniamo al caso delle allergie autunnali, ovvero le reazioni allergiche che si manifestano nel periodo compreso tra settembre e novembre, prima dell’arrivo dell’inverno.
Come si diceva, negli ultimi anni è stato rilevato un preoccupante aumento dell’insorgere di allergie anche nei mesi meno predisposti a tali fenomeni. Questo principalmente a causa del riscaldamento globale e dell’inquinamento, che contribuiscono a rendere gli inverni tardivi e meno rigidi della norma, aumentando notevolmente il periodo di attività dei pollini. Non è un caso infatti che da diverso tempo sia a settembre sia a ottobre continuano a susseguirsi giornate soleggiate e calde, in una temperatura favorevole alla circolazione dei pollini, uno dei principali allergeni.
Nello specifico, l’allergia ai pollini, anche nota come pollinosi, rappresenta una reazione di ipersensibilità del sistema immunitario, che si manifesta con periodicità stagionale, dal momento che viene innescata dall’inalazione dei granuli pollinici prodotti dalle piante. Infatti, le reazioni allergiche di tal tipo coincidono con i periodi dell’anno in cui avviene la fioritura di determinate piante, tanto in primavera quanto in autunno, con una punta massima nei mesi più caldi.
L’allergia ai pollini si caratterizza con l’insorgere di sintomi che interessano particolarmente l’apparato respiratorio, con focus su naso, occhio e bronchi. In Italia, i pollini che causano le manifestazioni allergiche più frequenti sono quelli prodotti da quattro famiglie di piante: le Graminacee, le Urticacee, le Composite e le Betulacee.
Oltre ai pollini, un altro allergene molto diffuso è la muffa. Le cause relative alla comparsa di questo tipo di allergie autunnali sono legate alla temperatura. Infatti, il clima mite e lo scatenarsi della prima stagione delle piogge favoriscono l’aumento dell’umidità con la conseguente proliferazione di questi microrganismi, che sviluppano in particolari ambienti domestici, come sottoscala, cantine, ripostigli, mobili accostati a pareti umide, moquette e in generale le stanze poco areate. Inoltre, altro fattore scatenante delle più comuni allergie autunnali sono gli acari, soprattutto in concomitanza con l’accensione degli impianti di riscaldamento.
Secondo un recente studio, la stagione critica per le allergie è destinata ad allungarsi, anticipando di circa un mese l’arrivo della primavera e protraendosi a lungo anche dopo l’autunno. Di nuovo, la causa è da imputare al riscaldamento climatico, soprattutto per quanto riguarda la pollinosi, dato che le fioriture primaverili e le pollinazioni autunnali si sono prolungate rispetto alla norma.
Come comportarsi in caso di allergie
Analizziamo adesso i sintomi più comuni che rivelano lo scatenarsi di una reazione allergica:
- Starnuti ininterrotti e consecutivi
- Muco abbondante e liquido
- Naso chiuso con sensazione prurito
- Solletico alla gola
- Arrossamento, bruciore e prurito agli occhi
- Sensazione di un corpo estraneo all’interno del bulbo oculare
- Sensibilità alla luce
- Asma
- Tosse
- Respiro sibilante
- Senso di costrizione al torace
- Fiato corto
- Mal di testa
- Orticaria
In base alla tipologia di allergene che scatena la reazione allergica è necessario attuare alcuni accorgimenti per evitare che il soggetto ne sia esposto. Nello specifico, nei casi di pollinosi è indispensabile riuscire a ridurre il tempo trascorso all’aperto, soprattutto nelle giornate particolarmente ventose, o quantomeno cercare di proteggersi gli occhi con occhiali il più possibile coprenti e usare protezioni per le vie respiratorie. Per lo stesso motivo, è preferibile non viaggiare in macchina con i finestrini aperti e di dotarsi di un casco integrale se si viaggia in moto. Anche in casa, se si è soggetti a allergie autunnali legate al proliferare di pollini, bisogna cercare di tenere le finestre chiuse, lasciando arieggiare nelle ore notturne.
Un altro discorso deve essere fatto per l’allergia alla muffa. Tra gli allergeni più diffusi in questo campo si ritrova il fungo dell’alternaria, che raggiunge le sue più alte concentrazioni proprio in estate e in autunno. Si tratta di una muffa che prolifera in una moltitudine di ambienti, sia naturali sia domestico come foglie, frutta, piante, tessuti umidi e pareti di casa. Anche per contenere questo genere di allergie autunnali è importante attuare un pianoprevenzione per ridurre il rischio di esposizione. Prima di tutto, i soggetti allergici devono evitare ambienti troppo umidi e chiusi, come cantine e garage e areare tutte le stanze interessate da eccessiva umidità. Allo stesso modo, bisogna cercare di mantenere il frigorifero pulito per evitare che si formi la muffa sugli alimenti e eliminare prontamente le macchie di muffa sulle pareti di casa applicando prodotti a base di candeggina.
Il metodo migliore per verificare se si soffre di un’allergia autunnale è quello di sottoporsi ai test allergici e, in caso di esito positivo, rivolgersi a allergolo per valutare la terapia. Infatti, oltre alle misure di prevenzione per evitare l’esposizione diretta all’allergene, può essere necessario avvalersi di specifici farmaci per il controllo dei sintomi, come antistaminici e steroidi. Inoltre, per i casi più gravi, lo specialista può prescrivere una terapia desensibilizzante, indicata soprattutto nei pazienti affetti da allergie respiratorie a pollini, acari o muffe e da allergia alle punture di insetto. Tale terapia per la cura delle allergie autunnali si basa sul principio di somministrare al paziente, sia per iniezione sottocutanea, sia tramite gocce o compresse sublinguali, piccole quantità, mano a mano crescenti, degli stessi allergeni che provocano la reazione allergica. Infatti, lo scopo del trattamento è quello di modulare le risposte del sistema immunitario verso l’allergene responsabile così da riuscire a ridurre o eliminare le reazioni più gravi. Secondo quanto riconosciuto anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, la terapia desensibilizzante rappresenta l’unico trattamento in grado di portare alla guarigione dell’allergia e cambiare la qualità di vita del soggetto allergico.