L’asma è una delle malattie respiratorie croniche più comuni in tutta la Terra. Si può riscontrare sia negli adulti che nei bambini e rende decisamente più difficoltosa la respirazione quotidiana, creando parecchi disagi. Capiamo meglio di cosa si tratta e quali sono le cure possibili
C’è chi ne soffre fin da bambino e chi inizia ad accusare i primi sintomi soltanto in età adulta. L’asma è una delle malattie respiratorie croniche più diffuse in tutto il Mondo, dove a soffrirne sono parecchi milioni di esseri umani.
Si può presentare a più riprese nel corso della vita di una persona e le cause scatenanti possono essere diverse, ma è una malattia curabile e contro la quale possono essere adottati dei rimedi molto efficaci.
Proviamo a conoscere quali sono gli aspetti che la caratterizzano e quali i trattamenti disponibili attualmente.
Con il termine asma si indica quella malattia infiammatoria che colpisce l’apparato respiratorio e che si manifesta con fasi acute di broncospasmo, ovvero di restringimento reversibile delle vie aeree in associazione con un’eccessiva e anomala produzione di muco, il quale finisce con l’ostruire le vie bronchiali.
Malattia non infettiva, su base immunologica, riguarda in particolare i bronchi, i quali possono essere definiti come le vie aeree intrapolmonari. Delle tubi con pareti muscolari, rivestiti da cellule dalla struttura microscopica: i recettori.
A quest’ultimi spetta il compito di avvertire la presenza di sostanze specifiche, stimolando così i muscoli sottostanti nelle azioni di contrazione e rilassamento. Un processo che garantisce un continuo flusso d’aria alternato.
Di questi recettori, due sono quelli essenzialmente alla base dell’asma.
I primi sono i recettori beta-adrenergici, i quali determinano il rilassamento muscolare, dilatando le vie aeree e incrementando il flusso di aria (essi sono sensibili a sostanze chimiche come l’epinefrina, ndr).
I secondi sono i recettori colinergici, i quali attivano la contrazione muscolare, riducendo il flusso d’aria (questi rispondono a una sostanza chimica detta acetilcolina, ndr).
Quali sono, però, le cause dell’asma?
Geneticamente essa viene definita come una malattia con predisposizione familiare, con il soggetto asmatico che presenta una condizione di iperreattività bronchiale.
Tradotto in parole più semplici: i bronchi di una persona affetta da asma rispondono in maniera anormale ed eccessiva a stimoli, invece, innocui per i soggetti non asmatici.
Essi possono essere un grande sforzo, emozioni profonde, sbalzi termici, irritanti, infezioni e vari allergeni.
Una serie di motivi associati solitamente alla comparsa dell’asma, sebbene le cause scatenanti vere e proprie di questa malattia non siano ancora perfettamente note.
L’asma viene, infatti, considerata come il risultato di complesse interazioni tra geni, nutrizione e condizioni ambientali. Un insieme di concause, dunque.
Stando a quanto riportato da alcuni studi compiuti in ambito medico, le condizioni ambientali e le circostanze relative alle fasi di gravidanza, nascita e infanzia sono state associate allo sviluppo dell’asma in età infantile o anche nell’età adulta.
Cosa significa? Stando a tali studi, una persona potrebbe essere maggiormente predisposta all’asma nel caso in cui la madre sia rimasta incinta in età giovanile o abbia presentato uno stato di malnutrizione durante la gravidanza.
Ad aumentare il rischio di essere colpiti dall’asma sono anche casi di prematurità, di scarso peso alla nascita o di allattamento artificiale, oltre che l’esposizione ad allergeni domestici quali acari della polvere, peli di animali domestici o scarafaggi, e ad allergeni ambientali.
Non solo. All’asma sono state correlate anche alcune diete a basso contenuto di vitamina C e vitamina E, oltre che di acidi grassi come omega-3.
Altro caso ancora è l’obesità. È stato, infatti, dimostrato come perdere peso possa aiutare a ridurre rischio e gravità dell’asma.
Passiamo ora ai sintomi.
Durante un attacco di asma la muscolatura liscia dei bronchi si contrae, causando una broncocostrizione (un restringimento, ndr). Ciò determina un rigonfiamento dei tessuti che rivestono le vie aeree, condizionato dalla presenza di muco e di un’infiammazione.
Ne deriva un ulteriore restringimento delle vie aeree, il quale porta il paziente affetto da asma a compiere un maggiore sforzo per respirare.
Proprio la difficoltà nel respirare (dispnea, ndr) è uno dei sintomi primari in chi soffre di asma. Un disturbo che può comparire all’improvviso o in forma accentuata nel tempo e che solitamente si associa a una percezione di respiro sibilante.
Esso può rendere più difficoltoso lo svolgimento delle normali attività giornaliere e tende a peggiorare di notte.
Può presentare un’espettorazione di aspetto mucoso e chiaro e può essere accompagnato da una tosse persistente.
Questa è, infatti, un altro sintomo dell’asma, il quale si acuisce solitamente in presenza di uno sforzo, di sbalzi termici e dell’inalazione di irritanti.
Sintomi dell’asma allergica possono essere, invece, manifestazioni di congiuntivite e rinite, in particolar modo nei casi associati ad allergie stagionali (pollini di fiori e piante, acari della polvere, pelo di animale, muffe e così via, ndr).
Va detto che i sintomi dell’asma possono variare sensibilmente da un soggetto all’altro e anche nella stessa persona nel corso del tempo.
Possono presentarsi, infatti, sia in forma acuta che temporanea che intermittente, mentre nei casi più gravi hanno un andamento cronico.
L’asma viene sempre indagata inizialmente su base clinica e confermata poi diagnosticamente attraverso una serie di esami strumentali.
Essi sono la spirometria, utile a confermare e quantificare la presenza eventuale di un’ostruzione bronchiale, e il test di scatenamento, attraverso il quale si provoca una lieve crisi asmatica per mezzo di vari stimoli (il più utilizzato è il test della metacolina, ndr).
Questi i due esami più utilizzati per confermare la presenza di asma in un paziente, il quale potrebbe poi essere sottoposto anche a ulteriori esami allergologici, così da valutare i possibili agenti scatenanti dell’asma.
Quest’ultimi vengono generalmente eseguiti attraverso dei test cutanei (il cosiddetto prick test, ndr) o sul sangue (RAST, ndr).
Appurata la presenza della malattia, l’asma può essere trattata in vario modo.
Il trattamento deve essere adattato all’intensità e alla durata dei sintomi e prevede solitamente l’utilizzo di farmaci utili a ridurre l’infiammazione (antinfiammatori, ndr) e a dilatare le vie respiratorie (broncodilatatori, ndr).
Gli antinfiammatori aiutano a ridurre e far scomparire l’infiammazione che provoca il restringimento delle vie aeree e solitamente comprendono corticosteroidi, gli inibitori dei leucotrieni e gli stabilizzanti dei mastociti.
I broncodilatatori servono, invece, a rilassare e dilatare nuovamente le vie aeree. Essi comprendo sia i farmaci beta-adrenergici che gli anticolinergici e le metilxantine.
Altri farmaci utilizzati sono gli immunomodulatori, i quali riescono a produrre un’alterazione diretta del sistema immunitario nei casi di asma grave. Essi riescono, infatti, a bloccare le sostanze che causano l’infiammazione nell’organismo, ma raramente sono necessari.
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