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Bellezza

Caduta dei capelli, l’acido azelaico è davvero utile?

Vediamo le proprietà e i possibili benefici dell’acido azelaico, rispondendo alla domanda: “Aiuta contro la caduta dei capelli?”

L’acido azelaico, acido dicarbossilico saturo, si trova naturalmente in alimenti come frumento, orzo, segale e olio d’oliva (soprattutto se rancido). Il suo interesse, amplificato dalla produzione significativa del fungo Malassezia furfur sulla pelle umana, risiede nelle sue qualità dermatologiche vantaggiose. L’acido azelaico mostra attività depigmentante e inibitoria sulla 5-alfa-reduttasi, rendendolo un componente chiave, a una concentrazione del 20%, in prodotti topici per la gestione dell’alopecia androgenetica. Le sue qualità terapeutiche si estendono anche al trattamento di problemi dermatologici come l’acne e il melasma. Ma previene davvero la caduta dei capelli? E quali sono le sue ulteriori proprietà? Vediamo le risposte degli esperti.

Acido azelaico, alleato contro la caduta dei capelli e non solo: vediamo tutti i suoi benefici

L’acido azelaico è un composto dermatologico versatile grazie alle sue proprietà antibatteriche, all’inibizione della proliferazione dei cheratinociti, all’attività antinfiammatoria e antiradicalica, oltre alla sua azione depigmentante.

L’acido azelaico, grazie alle sue molteplici proprietà, è impiegato nel trattamento di vari disturbi cutanei e viene utilizzato anche per contrastare la caduta dei capelli.

L’efficacia anti-acne dell’acido azelaico è attribuita alla sua capacità batteriostatica e battericida, agendo contro microrganismi come il Propionibacterium acnes presenti negli strati superficiali dell’epidermide, responsabili delle lesioni caratteristiche dell’acne vulgaris. Questa azione è il risultato dell’inibizione dell’acido azelaico su sistemi enzimatici cruciali per la catena respiratoria mitocondriale, nonché per la sintesi di acidi nucleici e proteine.

Immagine | Pixabay @AlonaSiniehina – Importpharma.it

Oltre alle sue proprietà sopracitate, l’acido azelaico agisce come scavenger di radicali liberi, offrendo potenziali benefici anti-invecchiamento e contrastando fenomeni infiammatori associati all’acne. Normalizza i processi di differenziazione epidermica, riducendo la proliferazione dei cheratinociti e contribuendo a diminuire i livelli di acidi grassi liberi sulla superficie cutanea. Queste caratteristiche consolidano il suo ruolo come farmaco di prima scelta per le forme lievi di acne.

Le cause della rosacea, pur non essendo completamente comprese, sembrano coinvolgere processi infiammatori di rilevanza significativa. L’acido azelaico, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, si è dimostrato particolarmente efficace nel trattamento della rosacea. La sua capacità di modulare la risposta infiammatoria a livello dei cheratinociti è fondamentale e si esplica attraverso meccanismi come:

– L’inibizione della sintesi di citochine pro-infiammatorie;

– La riduzione del rilascio di specie reattive dell’ossigeno (ROS) da parte dei neutrofili;

– Un’azione di “spazzino” nei confronti dei radicali liberi già formatisi (radical scavenger).

L’acido azelaico mostra un’efficace azione inibitoria sulla tirosinasi, un enzima cruciale nella sintesi di melanina. Questo effetto è particolarmente evidente nei melanociti iperattivi, risparmiando al contempo quelli normali. Questa caratteristica lo rende ampiamente utilizzato nel trattamento del melasma.

Sappiamo che l’alopecia androgenetica, causa più diffusa della perdita di capelli sia negli uomini che nelle donne, è collegata all’azione degli ormoni androgeni in un contesto geneticamente predisposto. Un ruolo chiave è giocato dalla concentrazione dell’enzima 5-alfa-reduttasi nei follicoli, responsabile della conversione del testosterone in diidrotestosterone, il principale colpevole nella formazione della calvizie. Gli studi di Stamatiadis et al. (1987) hanno evidenziato che l’acido azelaico ha un’incredibile attività inibitoria verso l’enzima 5-alfa-reduttasi in vitro. Questo effetto non è diretto, come nel caso del progesterone, ma deriva dall’inibizione della NADP reduttasi, bloccando la produzione di NADPH, coenzima cruciale per la 5-alfa-reduttasi. Di conseguenza, nel bulbo capillifero, il testosterone non è più convertito in diidrotestosterone, ma si orienta verso l’ossidazione ad androstenedione ed estrone, quest’ultimo benefico per la salute del capello. In vitro, sembra che l’associazione con piridossina e zinco potenzi gli effetti dell’acido azelaico.

L’azione contrastante dei radicali liberi, sottolineando le proprietà antiossidanti dell’acido azelaico, suggerisce che possa rappresentare un valido rimedio antirughe ed antietà.

Tipicamente, quando utilizzato per trattamenti anti-invecchiamento, l’acido azelaico è incluso in formulazioni cremose o oleose. Tuttavia, in questo contesto, la concentrazione deve essere inferiore rispetto a quella impiegata per affrontare le condizioni precedentemente menzionate, per evitare eventuali reazioni avverse. Infatti, nelle terapie anti-invecchiamento, la concentrazione di acido azelaico dovrebbe aggirarsi intorno al 3%, rispetto al 10-20% presente nei prodotti medico-dermatologici.

Ma ha anche possibili effetti collaterali? Pur essendo generalmente ben tollerato, l’acido azelaico non è privo di potenziali effetti collaterali. Per questo motivo, è consigliabile utilizzarlo solo seguendo le indicazioni del medico e sotto la sua supervisione.

Il principale effetto indesiderato associato all’acido azelaico è l’irritazione cutanea, che può manifestarsi con:

– Formicolio

– Prurito

– Rossore

– Secchezza cutanea

In casi più gravi, soprattutto con uso improprio o eccessivo, possono verificarsi vere e proprie ustioni nella zona di applicazione.

Altri effetti collaterali comprendono:

– Orticaria

– Bruciore o dolore nella zona trattata

– Eruzioni cutanee

– Perdita di sensibilità nella zona trattata

– Esfoliazione della pelle nel sito di applicazione

– Eritema

– Orticaria

– Depigmentazione nell’area trattata (un effetto indesiderato quando usato per acne e rosacea, ma voluto nel trattamento del melasma).

Infine, nei soggetti sensibili, l’uso di acido azelaico può causare reazioni allergiche e sensibilizzazione.

Federico Liberi

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