Il ferro è un elemento indispensabile per la produzione di globuli rossi e la sua carenza causa rende complicato il trasporto di ossigeno nel sangue
L‘anemia da carenza di ferro o anemia sideropenica o anemia marziale, si manifesta quando nell’organismo non vi sono le scorte di ferro necessarie, sono ridotte o assenti. Il ferro è un elemento indispensabile per la produzione di globuli rossi e la sua carenza causa quindi complicanze nel trasporto di ossigeno nel sangue. Questo minerale è inoltre coinvolto nel funzionamento del sistema immunitario ed è importante per rinforzare unghie, pelle e capelli. Non viene prodotto dall’organismo e deve quindi essere introdotto tramite l’alimentazione o specifici integratori. Quando vi è una mancanza di ferro si manifesta un’alterazione dei processi metabolici delle cellule e perciò un disagio nelle funzioni dell’organismo. L’anemia da ferro può interessare tutte le fasce d’età e soprattutto le donne, i bambini e gli adolescenti. Secondo le stime del Ministero della Salute interessa un terzo della popolazione italiana.
Cause e sintomi della carenza di ferro
I sintomi più comuni di un’anemia da carenza di ferro sono:
- stanchezza e debolezza
- pallore
- irritabilità
- mal di testa
- insonnia
- fiato corto e mancanza di respiro
- dolore toracico
- vertigini e capogiri
- mani e piedi freddi
- unghie deboli
- capelli fragili
- battito cardiaco accelerato
- bruciore alla gola
- scarso appetito
- formicolio alle gambe
- problemi di concentrazione
- screpolature agli angoli della bocca
L’anemia da carenza di ferro si può verificare per diversi motivi, tra cui:
- Gravidanza e allattamento. Durante queste fasi aumenta il fabbisogno di ferro.
- Emorragie e sanguinamenti (mestruazioni, ernia iatale, ulcera peptica, tumore o presenza di emorroidi), perché causano una riduzione dei livelli di ferro.
- Scarso apporto nell’alimentazione, per disturbi alimentari o diete troppo drastiche.
- Problemi nell’assorbimento del ferro.
- Interventi chirurgici che possono ridurre la capacità di assorbimento del ferro.
- Celiachia.
- Colite ulcerosa.
Per diagnosticare l’anemia da carenza di ferro vengono effettuati gli esami del sangue grazie ai quali il medico potrà valutare i livelli di emoglobina, di ferro, ferritina e transferrina e il valore delle piastrine.
Come risolvere l’anemia da carenza di ferro?
Prevenire la carenza di ferro è importante per mantenere una buona salute generale. Per farlo è importante innanzitutto assicurarsi di seguire un’alimentazione ricca di alimenti che contengano ferro, come:
- carne rossa,
- pesce azzurro,
- frutta secca,
- spinaci,
- carne di agnello,
- pollo e tacchino,
- tonno,
- trota,
- crostacei,
- fagioli,
- lenticchie,
- ceci,
- lupini,
- tofu.
Contribuiscono all’apporto di ferro anche verdure a foglia verde. Gli alimenti ricchi di vitamina C, come agrumi, fragole, kiwi, peperoni e broccoli, consumati insieme agli alimenti ricchi di ferro migliorano l’assorbimento del ferro non eme da parte dell’organismo.
È importante limitare il consumo di tè e caffè: i polifenoli contenuti in queste bevande possono infatti ostacolare l’assorbimento del ferro durante i pasti.
Per reintegrare le riserve di ferro, lo specialista prescrive solitamente un integratore a base di solfato ferroso da assumere per via orale per una durata di circa 4-6 mesi circa. L’assunzione potrebbe provocare alcuni effetti collaterali, come diarrea o feci scure e qualche volta nausea.