Il ferro è un elemento indispensabile per la produzione di globuli rossi e la sua carenza causa rende complicato il trasporto di ossigeno nel sangue
L‘anemia da carenza di ferro o anemia sideropenica o anemia marziale, si manifesta quando nell’organismo non vi sono le scorte di ferro necessarie, sono ridotte o assenti. Il ferro è un elemento indispensabile per la produzione di globuli rossi e la sua carenza causa quindi complicanze nel trasporto di ossigeno nel sangue. Questo minerale è inoltre coinvolto nel funzionamento del sistema immunitario ed è importante per rinforzare unghie, pelle e capelli. Non viene prodotto dall’organismo e deve quindi essere introdotto tramite l’alimentazione o specifici integratori. Quando vi è una mancanza di ferro si manifesta un’alterazione dei processi metabolici delle cellule e perciò un disagio nelle funzioni dell’organismo. L’anemia da ferro può interessare tutte le fasce d’età e soprattutto le donne, i bambini e gli adolescenti. Secondo le stime del Ministero della Salute interessa un terzo della popolazione italiana.
I sintomi più comuni di un’anemia da carenza di ferro sono:
L’anemia da carenza di ferro si può verificare per diversi motivi, tra cui:
Per diagnosticare l’anemia da carenza di ferro vengono effettuati gli esami del sangue grazie ai quali il medico potrà valutare i livelli di emoglobina, di ferro, ferritina e transferrina e il valore delle piastrine.
Prevenire la carenza di ferro è importante per mantenere una buona salute generale. Per farlo è importante innanzitutto assicurarsi di seguire un’alimentazione ricca di alimenti che contengano ferro, come:
Contribuiscono all’apporto di ferro anche verdure a foglia verde. Gli alimenti ricchi di vitamina C, come agrumi, fragole, kiwi, peperoni e broccoli, consumati insieme agli alimenti ricchi di ferro migliorano l’assorbimento del ferro non eme da parte dell’organismo.
È importante limitare il consumo di tè e caffè: i polifenoli contenuti in queste bevande possono infatti ostacolare l’assorbimento del ferro durante i pasti.
Per reintegrare le riserve di ferro, lo specialista prescrive solitamente un integratore a base di solfato ferroso da assumere per via orale per una durata di circa 4-6 mesi circa. L’assunzione potrebbe provocare alcuni effetti collaterali, come diarrea o feci scure e qualche volta nausea.
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