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Alimentazione

Cibi afrodisiaci: quali sono e funzionano davvero?

Da tempo i cibi afrodisiaci sono considerati degli alleati per l’eros dell’essere umano. Vediamo quali sono e se funzionano davvero

Prima che l’uomo trovasse gli strumenti per descrivere il mondo e i fenomeni che lo circondavano, tutto ciò che non si poteva né toccare né comprendere era considerato frutto di magia, entità superiori e forze sovrannaturali.

Per molto tempo, ad esempio, si è pensato che il desiderio sessuale potesse dipendere anche da particolari cibi e bevande, ma davvero esistono sostanze capaci di interagire con la nostra sfera sessuale?

Esistono davvero i cibi afrodisiaci?

Prima di tutto bisogna precisare che sono poche le prove in letteratura per raccomandare l’uso di afrodisiaci naturali per migliorare il desiderio e le prestazioni sessuali.

Foto | Unsplash @K8 – Importpharma.it

Per afrodisiaco si intende qualsiasi sostanza assunta allo scopo, per lo più presunto, di esaltare la libido o migliorare le prestazioni sessuali. Può essere una compressa o un unguento di origine vegetale e animale ma può anche consistere in alimenti o bevande eccitanti.

Non va inoltre trascurato il ruolo empirico e soggettivo della suggestione, favorito dalla stimolazione sensoriale: questo meccanismo può essere innescato dai cibi, che a loro volta sono in grado di suggerire desiderio alla mente stimolando il corpo.

La disfunzione sessuale e l’infertilità sono condizioni con un’elevata prevalenza nella popolazione generale, ed è stato documentato che i fattori nutrizionali possono influenzare la salute sessuale e riproduttiva.

Ma quali sono gli alimenti che più potrebbero rientrare in questa categoria? Sicuramente gli acidi grassi trans, gli alimenti ad alto indice glicemico, la dieta ricca di carboidrati e l’alto apporto di proteine animali pregiudicano la fertilità, mentre gli acidi grassi omega 3 e 6, alimenti a basso indice glicemico e la dieta a basso contenuto di carboidrati, le proteine vegetali e gli antiossidanti migliorano la fertilità.

Per quanto riguarda gli integratori alimentari, ci sono prove deboli a sostegno dell’efficacia e quelli più promettenti sono yohimbina, vitamina B, L-arginina e vitamina D.

Sono disponibili afrodisiaci a base di erbe che hanno pochissimi effetti collaterali: tra questi troviamo la cipolla (Allium cepa), l’aglio (Alliumsativum), il Ginko biloba.

Le spezie e i molluschi sono da sempre conosciuti per le loro proprietà afrodisiache

Anche lo zenzero cinese o Boesenbergia rotunda sembra avere proprietà afrodisiache, così come la matilxantina presente nelle piante del cacao, thè e caffè potrebbe influenzare la funzione sessuale.

Le spezie come la noce moscata e i chiodi di garofano sembrano stimolare le prestazioni e l’accoppiamento in studi condotti in ratti maschi.

Foto | Unsplash @Tetiana Bykovets – Importpharma.it

Anche il peperoncino, spezia molto conosciuta e apprezzata grazie anche alle sue presunte proprietà afrodisiachestimola la vasodilatazione periferica, andando ad aumentare l’afflusso di sangue agli organi genitali.

Per questo motivo il peperoncino è con tutta probabilità l’alimento che più di ogni altro possiede delle reali basi scientifiche sui cui si fondano le sue proprietà afrodisiache. Attenzione però, perché un consumo eccessivo di peperoncino è controindicato a chi soffre di acidità di stomaco, ulcera e gastroenteriti.

Anche ostriche e molluschi sono conosciuti e apprezzati sin dai romani per le loro proprietà afrodisiache. Sono inoltre molto ricchi di nutrienti e minerali e possono essere consumati con una certa tranquillità anche da chi soffre di colesterolo alto – stando comunque attenti a non esagerare -.

Infine lo zafferano, ingrediente classico del risotto alla Milanese, è conosciuto come alimento sedativo ed emmenagogo – indicato in caso di dolori mestruali -. Alcuni attribuiscono a questa pianta, originaria dell’Asia, anche spiccate proprietà afrodisiache.

Gli isoflavoni (presenti in semi di soia, in legumi come ceci e lenticchie, nelle fave, nei cereali integrali e nei finocchi) hanno un impatto negativo sulla fertilità maschile e migliorano la salute sessuale delle donne in menopausa. Il latte intero migliora la fertilità delle donne, mentre gli uomini traggono vantaggio dal latte scremato.

I rischi sono quasi nulli. Ci sono pochissimi studi in letteratura, con dati limitati. Sono tuttavia necessari ulteriori studi per confermare l’eventuale efficacia di tali sostanze a scopo afrodisiaco.

Giulia De Sanctis

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