Con il passare del tempo può capitare che i propri denti si usurino e inizino a spezzarsi, una condizione per nulla piacevole e alla quale prestare le giuste attenzioni. Perché accade? Oggi proviamo a rispondere a questa domanda
I denti, così come ogni elemento che compone il corpo umano, sono soggetti a usura.
A seguito del loro frequente utilizzo e, spesso, di una scarsa attenzione per quanto riguarda la loro cura, essi possono finire con il perdere una variabile quantità di smalto, dentina e cemento.
I fattori che portano a questo risultato sono solitamente delle cause chimiche (l’erosione, ndr) o meccaniche (l’attrito e l’abrasione, ndr).
Cosa comporta però l’indebolimento dei denti e perché, talvolta, finiscono addirittura con lo spezzarsi? Proviamo a fare chiarezza.
Denti usurati: ecco cosa accade
L’usura dei denti viene spesso causata da un uso improprio dello spazzolino o, per essere più precisi, da un’azione di spazzolamento eseguita con troppa forza e vigore o praticata con una tecnica per nulla corretta.
A incidere di frequente è l’uso di uno spazzolino con setole troppo dure, il cui attrito con lo smalto dei denti può provocarne un’abrasione.
Questa non è però l’unico scenario. Può, infatti, capitare che a causare l’usura dei propri denti sia un errato contatto tra le superfici masticatorie, condizione che tende a verificarsi in presenza di una malocclusione dentale (alterato rapporto di chiusura tra l’arcata dentale superiore e inferiore, ndr) o di bruxismo (quando si digrignano i denti, ndr).
Non solo. l’usura dei denti può essere anche causata da una condizione di reflusso gastroesofageo o di vomito auto-indotto (tipico di disturbi alimentari come bulimia e anoressia, ndr), così come anche dall’eccessivo consumo di cibi e bevande acidi (determinati frutti e verdure, aceto, vino, succhi di frutta, ecc).
Va detto però che, anche in condizioni ideali, i denti tendono comunque a usurarsi con il passare degli anni.
Un’usura lenta e progressiva è, infatti, il sintomo di un normale processo di invecchiamento che porta a smussare le superfici dentali in rilievo.
Ricapitolando, l’usura dei denti è un sintomo probabile e comune provocato da disturbi quali: il bruxismo, l’anoressia nervosa, la bulimia, il reflusso gastroesofageo, la fluorosi, l’onicofagia e la Sindrome di Prader-Willi (gli ultimi tre disturbi sono estremamente più rari rispetto ai precedenti elencati, ndr).
Ognuna di queste condizioni può portare, quindi, ad accelerare il naturale processo di usura dei denti, scatenando spiacevoli e dolorose ripercussioni.
Entriamo più nel dettaglio.
Contrariamente a quello che si pensa di solito, i denti non sono delle ossa, bensì il loro smalto è costituito da fosfato di calcio.
Essi si sviluppano in un feto all’interno dell’utero durante la sesta settimana di gravidanza e necessitano di immagazzinare calcio per fortificarsi e crescere in maniera sana.
I denti, in dettaglio, sono formati da smalto, dentina, cemento e polpa dentale, con lo smalto che ha il pregio di essere la parte più resistente del corpo umano.
Esso può infatti sopportare svariati chili di forza quando morde, proteggendo al contempo i vasi sanguigni e i tessuti della polpa dentale atti all’indispensabile fornitura di calcio.
Purtroppo, lo smalto dei denti non è formato da tessuti e vasi sanguigni viventi, motivo per cui esso non ha la capacità di rigenerarsi e guarire da solo, a differenza di quanto accade in altre parti del nostro corpo (per esempio, le ossa o la cute, ndr).
Per questo, una condizione di denti fragili deve essere curata prontamente servendosi dell’aiuto di uno specialista, così da cercare di evitare che i denti coinvolti finiscano addirittura con lo spezzarsi o cadere.
Uno smalto fragile può, infatti, finire con l’esporre gli strati interni del dente a batteri che causano poi diverse malattie.
Le crepe presenti nei denti possono, talvolta, raggiungere anche la radice dei denti stessi, causandone la perdita.
Seppure molti forti, i denti non sono indistruttibili e anche solo la più piccola scheggiatura può finire con il compromettere la loro stabilità.
Per questo motivo, è doveroso curare i propri denti e cercare sempre di evitare di utilizzarli in maniera impropria o di esporli a rischi inutili e pericolosi per la loro salute.
La scheggiatura di un dente può infatti essere provocata dal semplice morso di un elemento troppo duro (come del ghiaccio o delle caramelle, ndr), dall’utilizzo errato dei denti come strumento di lavoro (aprire bottiglie o confezioni, usandoli come tenaglie o forbici, ndr), da un colpo forte ricevuto in volto, da una caduta improvvisa, da un incidente, dal digrignare i denti o dalla presenza di carie e cavità che indeboliscono il dente o di vecchie otturazioni in amalgama che non supportano lo smalto del dente stesso.
Come agire
Nel caso in cui doveste riscontrare la rottura di un dente, la prima cosa che dovete fare è sicuramente quella di fissare un appuntamento di visita presso un dentista.
Egli, grazie alle sue competenze e alla apposita strumentazione, potrà infatti riparare i denti danneggiati, ridando loro la forza e la stabilità necessaria per svolgere correttamente la propria funzione quotidiana.
Recarsi il prima possibile da un dentista permetterà di ridurre le possibilità di sviluppare danni ulteriori o infezioni pericolose per la propria salute dentale.
La rottura di un dente può provare sicuramente del dolore, motivo per cui un valido consiglio può essere quello di assumere un antidolorifico da banco, come l’ibuprofene, così da ridurre il dolore stesso.
Altra azione utile potrebbe essere quella di risciacquare la bocca con dell’acqua salata calda, la quale serve a rimuovere le eventuali particelle di cibo che possono intrappolarsi nella spaccatura, così da ridurre il rischio di sviluppare delle infezioni. Questo trucco aiuta anche ad alleviare il dolore.
Per ridurre il gonfiore provocato eventualmente dalla rottura di un dente, si può poi appoggiare sulla guancia interessata un impacco di ghiaccio.
In presenza di un bordo irregolare o tagliente sul dente, provocato dalla scheggiatura, un altro consiglio può essere quello di coprire la zona interessata con della cera di paraffina, così da proteggere lingua, labbra e guance da eventuali tagli.
Importante è anche bere solo liquidi a temperatura ambiente, così da non urtare la sensibilità della polpa esposta con temperature troppo alte o troppo basse.
Va poi evitato di masticare nella zona del dente rotto, badando anche a mangiare soltanto cibi morbidi.
Per il resto, come anticipato in precedenza, il consiglio principale è quello di recarsi il prima possibile da un dentista, così da riparare il dente danneggiato e mettere in pratica i rimedi indicati direttamente dallo specialista.