Il mal di testa può diventare invalidante se portato all’estremo e non adeguatamente trattato: ecco cosa fare in caso di emicrania con aura
Salvo casi gravi e patologie riconosciute, può capitare di sottovalutare un’emicrania, non soffermandosi invece su quanto possa risultare invalidante anche per i gesti quotidiani più semplici. Scendendo ancora più nello specifico, una delle forme più gravi e pesanti è nota come emicrania con aura. Si tratta di un mal di testa, descritto come un dolore intenso e pulsante, che interessa generalmente la parte anteriore e laterale della testa, la cui particolarità è l’aura. Quest’ultima si caratterizza come un insieme di sintomi neurologici che si presentano nelle fasi immediatamente precedenti all’emicrania vera e proprio, caratterizzati da una durata variabile da soggetto a soggetto, compresa tra i 5 e i 60 minuti. Rispetto a un mal di testa privo di aura, gli attacchi dolorosi sono meno frequenti e si protraggono nel tempo con fasi più irregolari.
I medici e gli esperti descrivono l’aura come di un fenomeno transitorio, vale a dire reversibile a risoluzione dell’episodio doloroso, che implica il coinvolgimento di specifiche aree del cervello. In generale, tra le manifestazioni più comuni dell’aura si ascrivono: sensazioni di intorpidimento, nausea, perdita di appetito, cambiamenti di umore, iper sensibilità a luce o suoni, offuscamento visivo e scotomi (macchie nere che compaiono nel campo visivo). Purtroppo, è difficile risalire alle cause scatenanti dell’aura, sebbene è ormai noto che alcuni fattori esterni sono in gradi di aumentarne l’intensità. Tra questi, in primis, stress, squilibri ormonali, odori e rumori forti, sbalzi climatici, attività fisiche troppo intense, cattiva postura e scarsa qualità del sonno.
Cause e sintomi dell’emicrania con aura
L’emicrania è un mal di testa che si presenta come un dolore unilaterale, di intensità più o meno alta, che tende a peggiorare con il movimento e gli sforzi fisici, fino a sfociare in episodi di nausea e vomito. Nei casi di emicrania con aura, i medici ritengono che quest’ultima sia da imputare a una disfunzione neuronale che si diffonde attraverso la corteccia cerebrale.
In generale, la causa scatenante dell’emicrania sarebbe da imputare a un particolare processo neurologico che si traduce in uno spasmo rapido dei vasi encefalici seguito da una prolungata vasodilatazione. Sebbene non siano ancora stati isolati i motivi che scatenano i mal di testa, è anche vero che è possibile riconoscere tre fattori tali da portare allo scatenarsi dell’attacco:
- Fattori vascolari: tra le ipotesi più accreditate, c’è la possibilità che i sintomi dell’aura possano dipendere da un’improvvisa costrizione dei vasi cerebrali, cui farebbe seguito una riduzione nell’apporto di sangue in alcune aree dell’encefalo. Questa costrizione porterebbe all’insorgere del mal di testa vero e proprio.
- Fattori neuro-ormonali: alcuni specialisti ipotizzano che l’inneso dell’aura potrebbe essere avviato da un’alterazione del sistema di regolazione del dolore e un’anomalia nella trasmissione dei segnali nervosi.
- Fattori genetici: tra le ultime ipotesi, c’è anche chi associa l’aura a una predisposizione familiare.
Oltre questa tipologia di fattori scatenanti, è bene sapere che l’emicrania con aura può essere provocata anche dal consumo di particolari determinati alimenti, da brusche variazioni delle abitudini di vita, dall’alterazione dei ritmi di sonno-veglia e da eventi particolarmente stressanti.
Nello specifico, quando si presenta con aura, l’emicrania è preceduta da diversi sintomi tipo visione di lampi (fotopsia), scotomi scintillanti, deformazioni degli oggetti, emianopsia, corrispondente a un oscuramento di metà campo visivo. Inoltre, tra i sintoni si ascrivono anche la parestesia, ovvero l’addormentamento del braccio e della gamba e disturbi della parola di tipo afasico. Poi, una volta che i sintomi sono cessati, inizia il mal di testa vero e proprio, accompagnato generalmente a nausea, vomito, fotofobia, fonofobia e osmofobia.
Nella maggior parte dei casi, i sintomi dell’emicrania con aura hanno una durata variabile dai 5 ai 60 minuti. Tuttavia, nei casi più gravi, possono persistere anche dopo lo scoppio del mal di testa. Purtroppo, il dolore provocato dai sintomi dell’aura tende a peggiorare durante la crisi e, spesso, molti soggetti accusano difficoltà di concentrazione, al punto da dovere assumere una posizione sdraiata e rimanere al buio fino alla fine dell’attacco di mal di testa.
Diagnosi e trattamento
Ma come fare se si soffre di mal di testa frequenti? In linea generale, il medico emette una diagnosi di emicrania con aura quando si sono verificati verificati due crisi con le medesime caratteristiche. Quindi, è necessario avviare un processo di esami che prendano in considerazione sia storia clinica del paziente sia alcune analisi neurologiche per per escludere un’origine secondaria dell’emicrania.
Nello specifico, la diagnosi dell’emicrania con aura è clinica e si basa su un’attenta raccolta dei dati anamnestici, ovvero quelli desumibili dalla storia clinica e dalla sintomatologia, e sull’esame obiettivo, che permette al medico di controllare alcuni parametri fisici e neurologici, come:
- Pressione arteriosa e frequenza cardiaca;
- Anomalie nella respirazione e presenza di febbre;
- Esame dei muscoli cervicali e dell’articolazione temporo-mandibolare;
- Esame di funzioni motorie, sensoriali, cerebrali, cognitive e acuità visiva.
Dal punto di vista clinico, i medici hanno individuato diverse varianti di emicrania con aura, a partire dalla forma classica, ad esordio acuto, o quella con aura prolungata, fino a una forma di attacco senza cefalea, in cui i sintomi prodromici si presentano senza poi essere seguiti dalla crisi di mal di testa.
Per cercare di prevenire gli attacchi di emicrania con aura, data l’impossibilità di isolarne le cause cliniche, è necessario ridurre i fattori scatenanti esterni, in primo luogo stress e affaticamento. Tuttavia, tale prevenzione risulta inefficace o se la sintomatologia è così intensa da impedire lo svolgimento delle normali attività quotidiane, può diventare necessario ricorrere a una terapia farmacologica.
Nello specifico, per i soggetti che sono soggetti a un numero limitato di crisi emicraniche con aura all’anno la terapia farmacologica, definita sintomatica, è mirata quasi esclusivamente a stroncare l’attacco. D’altro canto, mentre quando gli attacchi sono più frequenti e ricorrenti si prende in considerazione una terapia di tipo preventivo.
I farmaci più utilizzati dai medici nella terapia sintomatica dell’emicrania con aura comprendono i farmaci antinfiammatori non steroidei, cosiddetti FANS, e i triptani. Si tratta di due generi di farmaci in grado di stroncare l’attacco doloroso, sebbene non abbiano effetto sull’aura.
Pertanto, se l’aura si ripresenta diverse volte al mese o se i sintomi sono particolarmente gravi, un neurologo specializzato nella cura delle cefalee può arrivare a prescrivere una terapia di profilassi, con lo scopo di ridurre la frequenza e la gravità degli attacchi.
Inoltre, come si diceva, l’emicrania con aura può essere causata da determinati cambiamenti dello stile di vita. Pertanto, per evitare di scatenare i sintomi dell’aura, diventa necessario:
- Evitare alcuni fattori che possono favorire la comparsa dell’aura, come il fumo di sigaretta, gli ambienti scarsamente areati, il consumo di alcolici, il caldo eccessivo e l’esposizione a rumori intensi;
- Limitare il consumo di alimenti che contengono glutammato monosodico, nitriti e lattosio, spesso implicati nell’insorgenza del mal di testa. Pertanto, evitare di mangiare eccessivamente latticini, formaggi stagionati, cibo cinese, uova, cioccolato, agrumi e pomodoro.
- Stendersi, chiudere gli occhi e provare a rilasciare la tensione nella schiena, collo e spalle.