Approfondiamo lo studio della febbre gialla, capendo nello specifico cosa provochi tale malattia e in quale modo sia possibile curarsi. Si tratta di una patologia a cui prestare la massima attenzione e che richiede un intervento tempestivo
La febbre gialla è una malattia che purtroppo colpisce centinaia di migliaia di persone ogni anno, soprattutto in Africa e Sudamerica, e che si diffonde attraverso l’azione delle zanzare, le quali trasmettono il virus con le loro punture.
Si tratta di una patologia dagli effetti decisamente preoccupanti e che non deve mai essere sottovalutata.
Per questo, nell’approfondimento odierno proviamo a conoscerla meglio, così da capire quali siano le cause che la scatenano e le possibili cure da adottare.
In ambito medico la febbre gialla viene descritta come una malattia infettiva acuta, causata dal virus della febbre gialla, il quale viene trasmesso dalle punture di zanzare infette.
Si tratta, quindi, di una patologia che non viene trasmessa direttamente dall’uomo, bensì che necessita di un vettore per passare da una persona all’altra: le zanzare.
Solitamente i tempi di incubazione del virus si attestano tra i 3 e i 5 giorni, dopo i quali può scatenarsi una serie improvvisa di sintomi, più o meno gravi.
I più comuni sono una forte cefalea, delle artralgie e dei dolori muscolari, mentre a fare la sua comparsa qualche giorno dopo l’infezione in alcuni casi può essere anche l’ittero (colorazione giallastra di alcune zone del corpo, ndr).
Tutt’oggi la febbre gialla resta una malattia fatale, tanto che la mortalità di tale patologia può arrivare anche a toccare la percentuale del 50% in presenza di manifestazioni epidemiche.
Per questo motivo, fondamentale è agire con tempestività e iniziare a curare al più preso e nella maniera corretta chi soffre di febbre gialla.
Solitamente si tratta di persone residenti o provenienti dall’Africa o dal Sudamerica, dal momento che la febbre gialla è considerata una malattia endemica proprio nell’Africa sub-Sahariana e nelle regioni equatoriali e tropicali dell’America Centrale e dell’America del Sud.
Va detto, però, che diversi casi di febbre gialla sono stati registrati anche in Asia, Australia ed Europa.
Un Mondo globalizzato significa anche un Mondo interconnesso e maggiori sono gli spostamenti, maggiori sono le possibilità che un virus viaggi per il Pianeta.
Nota anche come vomito nero, febbre della Antille o tifo itteroide, la febbre gialla è causata dal virus della febbre gialla, il quale è grande circa 70 nm e presenta una forma sferica.
Come anticipato, la trasmissione di tale virus avviene attraverso l’azione delle zanzare, nello specifico delle zanzare del genere Aedes, considerate i maggiori vettori di tale patologia.
Secondo quanto affermato dagli scienziati, la zanzara più pericolosa per quanto riguarda la trasmissione della febbre gialla sarebbe l’Aedes aegypti, insetto originario dell’Africa e oggi diffuso in tutte le zone tropicali della Terra.
Ma come avviene l’infezione? La zanzara infetta punge una persona e inocula così nel suo corpo il virus della febbre gialla.
Quest’ultimo inizia, quindi, a replicarsi a livello cellulare e finisce con il colpire reni e tubo digerente.
Ciò che ne deriva è una degenerazione eosinofila delle cellule del fegato, oltre a una necrosi cellulare.
Caratteristico è poi l’ittero, ovvero la colorazione gialla che alcune parti del corpo iniziano ad assumere. Ciò è provocato da una grave insufficienza epatica e da iperbilirubinemia.
Chi è colpito da febbre gialla resta infettante finché dura il periodo febbrile (circa cinque giorni in media, ndr), sia nei casi in cui tale malattia si presenti in forma apparente che asintomatica.
Le zanzare che si sono nutrite da una persona infetta, invece, diventano a loro volta infettanti dopo circa due settimane e lo rimangono per tutta la durata della loro vita.
Per questo, è fondamentale isolare chi è affetto da febbre gialla, ponendolo in un ambiente protetto da delle zanzariere.
Superata l’infezione, chi è stato colpito da febbre gialla sviluppa un’immunità che dura per tutta la vita.
I sintomi di chi soffre di febbre gialla possono essere vari e più o meno gravi.
I più comuni sono febbre a 39/40°C, brividi, cefalea, vertigini, dolori muscolari (soprattutto a collo, gambe e schiena) e un senso generale di affaticamento.
Altri sintomi della febbre gialla sono poi un arrossamento del volto, iperemia congiuntivale, nausea, vomito, irritabilità, stipsi, grave prostrazione e abbassamento dei globuli bianchi nel sangue.
Solitamente la febbre gialla tende poi a risolversi dopo la comparsa di questi sintomi, entro una settimana dal loro esordio.
Può però capitare anche che nei casi più gravi la febbre vada in remissione per un breve periodo di qualche ora o di un giorno, salvo poi ripresentarsi con segni inconfondibili quali l’ittero, una grave albuminuria e un dolore epigastrico.
La forma più aggressiva di febbre gialla, nella sua fase terminale, provoca invece emorragie spontanee, delirio, convulsioni e coma, con uno stato di shock e insufficienza per molti organi.
Purtroppo, tra il 20% e il 50% di chi sviluppa una forma grave di febbre gialla poi muore.
Fondamentale è quindi curare tempestivamente la febbre gialla e farlo nella maniera corretta.
Va detto che attualmente non esiste una terapia specifica per la febbre gialla. I trattamenti che vengono utilizzati generalmente sono esclusivamente di supporto.
Tra questi ciò che si consiglia è il riposo, la somministrazione di fluidi intravenosi e l’uso di analgesici e antipiretici per alleviare sintomi come febbre e dolore.
Meglio evitare l’aspirina o farmaci antinfiammatori non steroidei, in quanto possono aumentare i rischi di sanguinamento.
Il consiglio è sempre quello di rivolgersi a un medico specialista, così da capire come operare al meglio.
Per quanto riguarda la prevenzione, fondamentale è vaccinarsi contro la febbre gialla se si risiede in zone a rischio o se si sia intenzionati a viaggiarci (il vaccino conferisce un’immunità superiore ai 10 anni ed è efficace nel 90/95% dei riceventi, ndr).
Altrettanto importante è eseguire periodici interventi di disinfestazione e proteggersi dalle punture di zanzara indossando indumenti protettivi e installando delle zanzariere negli ambienti in cui si vive.
Anche l’utilizzo di alcuni insetticidi può risultare utile per limitare la presenza di zanzare infette nell’aria in cui ci si trova, diminuendo così le possibilità di essere punti.
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