Come si manifesta e chi colpisce, contagiosità e curiosità sul nome: meglio non essere impreparati di fornte al Fuoco di Sant’Antonio
Il Fuoco di Sant’Antonio, noto anche come herpes zoster, è una malattia virale che colpisce milioni di persone in tutto il mondo ogni anno. Il nome “Fuoco di Sant’Antonio” deriva dalla credenza popolare che il santo protettore contro le malattie infettive, Sant’Antonio da Padova, possa proteggere dalla malattia. Tuttavia, la malattia è causata da un virus chiamato Varicella-Zoster, lo stesso responsabile della varicella. Approfondiamo i sintomi, le cause, la contagiosità, la diagnosi, le cure e la vaccinazione relativi al Fuoco di Sant’Antonio. Ed in più, perché si chiama proprio così?
Come menzionato in precedenza, l’herpes zoster è causato dal virus Varicella-Zoster, lo stesso virus che provoca la varicella. Dopo aver contratto la varicella, il virus rimane latente (inattivo) nei gangli nervosi per anni. Quando il sistema immunitario è indebolito o compromesso (per esempio, a causa dell’invecchiamento o di altre malattie), il virus può riattivarsi, migrare lungo il nervo infetto e causare l’herpes zoster.
L’herpes zoster in sé non è altamente contagioso come la varicella. Tuttavia, una persona che non ha mai avuto la varicella o non è stata vaccinata può contrarla se entra in contatto con il liquido proveniente dalle vescicole dell’herpes zoster. Il virus può essere trasmesso attraverso il contatto diretto con queste vescicole o attraverso particelle virali nell’aria se le vescicole si rompono e rilasciano particelle virali nell’ambiente circostante.
Pertanto, è importante fare attenzione quando si assiste a una persona con herpes zoster e prendere precauzioni per evitare il contatto diretto con le vescicole.
La diagnosi dell’herpes zoster è solitamente basata sulla storia clinica e sull’esame fisico, concentrandosi sull’aspetto caratteristico delle vescicole e sul dolore. In alcuni casi, il medico può confermare la diagnosi tramite test di laboratorio, come il test PCR (reazione a catena della polimerasi) o la coltura virale. Tuttavia, questi test non sono sempre necessari.
Non esiste una cura definitiva per l’herpes zoster, ma ci sono diverse opzioni di trattamento disponibili per gestire la malattia e alleviare i sintomi:
Esistono due vaccini approvati per prevenire l’herpes zoster:
L’Herpes Zoster, il cui nome deriva dalla lingua greca, rappresenta in modo appropriato la malattia: la parola “herpes” è legata al termine greco “herpetón,” che significa “serpente”, mentre “zoster” proviene dal greco classico “zōstēr”, che significa “cintura”. Questa denominazione prende in considerazione la tipica distribuzione delle eruzioni vescicolari e la sensazione di bruciore doloroso associata alla malattia. Nella maggior parte dei casi, le lesioni dell’Herpes Zoster si presentano lungo il tronco in modo simile a una mezza cintura, poiché il virus Varicella-Zoster (VZV) colpisce principalmente i gangli delle radici dorsali.
In aggiunta al nome scientifico, nella tradizione popolare, abbiamo già accennato ad una spiegazione mistico-religiosa che ha radici nella vita di Sant’Antonio Abate (circa 250-356 d.C.). Si narra che l’eremita fu tormentato nel deserto dal diavolo, che si manifestava sotto forma di serpente. Sant’Antonio Abate, noto per la sua fama di taumaturgo e guaritore, è stato associato per secoli a diverse malattie caratterizzate da dolore e bruciore intensi. Quando le reliquie di Sant’Antonio furono trasferite in Francia nell’XI secolo, le persone affette da gravi malattie dolorose e urenti, come l’Herpes Zoster, rivolgevano le loro preghiere al Santo nella speranza di ottenere guarigione e conforto.
L’elemento del fuoco nel nome è ovviamente associato al dolore estremo e al bruciore che spesso accompagnano questa malattia.
In altre lingue, l’herpes zoster è conosciuto con nomi che riflettono anch’essi la natura dolorosa o l’aspetto delle vescicole cutanee. Ad esempio, in inglese, è chiamato “shingles”, che deriva dalla parola inglese antica “cingulum”, che significa anch’essa “cingolo” o “cintura”. In Italia, il nome “Fuoco di Sant’Antonio” è comune, ma in diverse regioni ci sono anche altre denominazioni regionali per la malattia. Ad esempio, in alcune parti dell’Italia settentrionale è chiamato “Fuoco di San Rocco”.
Come abbiamo visto, il Fuoco di Sant’Antonio (herpes zoster) è una malattia virale dolorosa causata dal virus Varicella-Zoster. La prevenzione attraverso la vaccinazione è fondamentale, soprattutto per le persone anziane, per evitare la malattia stessa e le sue gravi complicanze. Il trattamento mira a gestire i sintomi e prevenire la nevralgia post-erpetica, una delle complicanze più comuni e debilitanti dell’herpes zoster. Se si sospetta di avere l’herpes zoster, è importante consultare un medico per la diagnosi e il trattamento adeguato.
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