La narcolessia è una patologia cronica che colpisce il sistema nervoso, determinando episodi di sonno involontario durante il giorno e ipersonnia diurna. Chi ne è affetto può addormentarsi anche durante attività coinvolgenti, come una conversazione. Oltre alla sonnolenza e agli attacchi di sonno, la narcolessia può manifestarsi con sintomi come:
Per comprendere meglio il sonno e le sue fasi, è utile fare un breve ripasso. Durante il sonno si alternano due fasi principali:
Queste fasi si susseguono per 4-5 cicli nel corso della notte, con una durata media di 90-100 minuti ciascuno. Solo il corretto alternarsi tra la fase NON-REM e la fase REM garantisce un riposo rigenerante.
La fase NON-REM si suddivide in quattro stadi, in cui il sonno diviene sempre più profondo. I primi due stadi corrispondono all’addormentamento e al sonno leggero, mentre il terzo stadio segna l’inizio del sonno profondo, che raggiunge il culmine nel quarto stadio. È proprio nel quarto stadio della fase NON-REM che l’organismo umano si rigenera.
Durante il ciclo “fase NON-REM-fase REM” la durata della fase NON-REM si accorcia progressivamente. Inizialmente occupa la maggior parte del ciclo (almeno per due cicli), ma successivamente lascia spazio alla fase REM.
La fase REM è una fase attiva e tumultuosa del sonno, durante la quale si sogna e si muovono rapidamente gli occhi (da cui deriva l’acronimo REM, Rapid Eye Movement). Inizialmente la fase REM copre una piccola porzione del sonno notturno, ma si prolunga verso il mattino, riducendo il tempo destinato alla fase NON-REM.
Cos’è il sonno impazzito
Immagina di vivere in un costante stato di sonnolenza, un sonno che ti avvolge e ti sfiora anche nelle situazioni più attive e coinvolgenti della tua giornata. Questa è la realtà di chi soffre di narcolessia.
La narcolessia è un’alternanza di sonno e veglia, un labirinto in cui gli attacchi di sonnolenza improvvisa si intrecciano con la sensazione costante di stanchezza. Quando il sonno irrompe nel bel mezzo del lavoro, del pasto o persino durante una conversazione, si moltiplicano le sfumature di questa strana condizione.
Ma ciò non è tutto. Questa malattia neurologica non si limita solo a disturbare i tuoi momenti di veglia, ma compromette anche il tuo riposo notturno. L’alternanza distorta tra la fase REM (quella dei sogni) e la fase NON-REM del sonno rende la notte un viaggio incerto nel mondo onirico.
E c’è di più. La narcolessia può privarti del controllo dei tuoi muscoli, lasciandoti intrappolato in una sorta di paralisi temporanea o facendoti cadere in una cataplessia improvvisa. E mentre il sonno ti avvolge, si aprono anche le porte delle allucinazioni, che confondono la realtà con un mondo onirico sempre presente.
Ma quanto comune è realmente questo disturbo? Le cifre ci dicono che la narcolessia è un fenomeno raro, affliggendo solo una piccola percentuale di individui. Solo tre o cinque persone ogni 10.000 ne sono colpite, rendendo questa patologia una perla rara.
La diagnosi di narcolessia viene spesso formulata in età adulta, quando il disturbo ha già radici profonde nel tuo sonno, ma può manifestarsi anche in adolescenza o persino prima. Purtroppo, i segni precoci della narcolessia vengono spesso scambiati per pigrizia e stanchezza da parte di coloro che non comprendono la complessità di questa patologia.
La narcolessia è un disturbo del sonno che si manifesta attraverso una serie di sintomi distintivi. I sintomi più comuni includono:
1_Eccessiva sonnolenza diurna e improvvisi attacchi di sonno: La sensazione di sonnolenza durante il giorno è persistente e accompagna il paziente narcolettico per tutta la vita. Questa sonnolenza si traduce in ripetuti sonnellini giornalieri, che possono durare da pochi minuti a diverse ore.
2_Cataplessia: è un’improvvisa perdita di controllo dei muscoli del corpo. Il 70% dei pazienti soffre di questo sintomo, che si manifesta con sintomi come
Spesso, la cataplessia è preceduta da forti emozioni come:
La durata degli episodi varia da pochi secondi a qualche minuto e il numero di episodi può variare da un paziente all’altro.
3_Allucinazioni ipnagogiche: sono esperienze visive, uditive o tattili che si verificano durante la fase di addormentamento. Possono essere spaventose o bizzarre e sono comuni nelle persone affette da narcolessia.
4_Paralisi del sonno: una condizione in cui una persona si sveglia ma è incapace di muoversi o parlare. Questo sintomo è spesso accompagnato da una sensazione di oppressione sul petto e può essere molto spaventoso per chi lo sperimenta.
5_Comportamento automatico: una manifestazione della narcolessia in cui la persona compie azioni complesse e automatizzate senza esserne consapevole. Ad esempio, una persona potrebbe guidare in modo automatico o svolgere compiti quotidiani senza ricordarsene.
6_Sonno notturno disturbato: è una situazione comune nei pazienti narcolettici. Questi possono includere:
Terapia
La narcolessia, purtroppo, non può essere curata definitivamente. Tuttavia, gli esperti nella materia consigliano ai pazienti di adottare alcune pratiche abitudini che potrebbero contribuire a contrastare l’insorgere dei fastidiosi sintomi. Innanzitutto, una regolare attività fisica risulta fondamentale.
Prognosi
La narcolessia è una condizione cronica che richiede adattamenti a lungo termine. Non diminuisce l’aspettativa di vita, ma espone il paziente a rischi significativi, ad esempio quando si guida o si svolge un lavoro pericoloso.
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