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Salute

Intossicazione alimentare e influenza intestinale, ecco come distinguerle

Comprendere e differenziare i segni di un’intossicazione alimentare da quelli di un’influenza intestinale può essere complicato, motivo per cui è fondamentale saperne riconoscere i sintomi.

Capita a chiunque: l’esperienza di essere costretto a correre in bagno dopo la cena, dove si passano 24 ore terribili. Questo evento scomodo tuttavia pone interrogativi sulle possibili origini, che potrebbero condurre a una gastroenterite (un’infezione virale o batterica dell’intestino) o un’avvelenamento da cibo.

Identificare la causa precisa è complesso poiché i sintomi solitamente sono simili. Tuttavia, esistono alcune differenze che possono aiutare a distinguere tra un’avvelenamento da cibo e una gastroenterite.

L’intossicazione alimentare si manifesta in seguito all’assunzione di cibo infetto da batteri o da altri microrganismi patogeni.

I segni di un’infezione virale intestinale, come la gastroenterite, sono analoghi a quelli di un’intossicazione alimentare ma di gravità inferiore e di minore intensità. L’influenza intestinale, comunemente denominata dai medici gastroenterite virale, infatti è un’infezione virale dello stomaco e dell’intestino che si trasmette di solito da individuo a individuo.

Ecco alcuni consigli su come poter riconoscere la differenza tra le due condizioni quando ti senti male, su cosa fare per alleviarne i sintomi e su come prevenire delle future malattie.

Intossicazione alimentare e influenza intestinale: cosa sono e i loro rimedi più comuni

L’intestino è una destinazione scelta da un particolare tipo di virus, che causa l’influenza intestinale, diversa dalla classica influenza che attacca prevalentemente i polmoni. I segnali di questa malattia sono simili alle manifestazioni di un’intossicazione, ma il loro esordio è meno violento. Rispetto all’intossicazione, che si presenta entro 4 ore con sintomi evidenti, l’influenza intestinale ha un periodo di incubazione che può estendersi fino a 12 ore dal contatto con il virus, come avviene con un normale virus influenzale. Il corpo, nel tentativo di eliminare il virus, può subire nausea e vomito, oltre a essere afflitto da stanchezza e febbre molto intensa.

I rimedi più comuni per l’influenza intestinale

Se avete sintomi persistenti, come la febbre ad esempio, potrebbe trattarsi di influenza intestinale. Questa condizione ha un suo andamento distinto. Il medico potrebbe consigliare farmaci per ridurre la febbre e integratori salini, ma è cruciale ricordare di evitare l’assunzione di antibiotici. Questi sono totalmente inefficaci contro i virus e possono indebolire ulteriormente sia il sistema immunitario che la flora intestinale. Inoltre, fate attenzione poiché un’intossicazione alimentare causata da un virus, potrebbe evolversi in influenza.

Intossicazioni alimentari

L’avvelenamento da cibo è un disturbo fastidioso che emerge quando il corpo reagisce a virus, batteri o altre sostanze dannose ingerite. Questa definizione è fornita dal Professor Benjamin Chapman dell’Università della Carolina del Nord. Alcuni dei principali colpevoli sono batteri come quelli di:

  • salmonella,
  • escherichia coli,
  • listeria,
  • shigella dysenteriae

che possono essere presenti nei cibi contaminati o lavati in modo inadeguato, come le uova crude o il pollame. I sintomi dell’intossicazione da cibo tendono a manifestarsi rapidamente. Se poco dopo aver consumato un pasto si avverte l’urgenza di raggiungere il bagno, significa che il corpo sta cercando di eliminare il cibo nocivo attraverso qualsiasi via disponibile.

I rimedi più comuni per le intossicazioni alimentari

Quando si tratta di rimedi per l’avvelenamento alimentare, non c’è molto che si può fare: una volta che il corpo ha eliminato completamente la sostanza tossica o guasta, i sintomi tendono a diminuire. Di solito, ci vogliono solo poche ore, al massimo un giorno (questa è la ragione per cui non è sempre consigliabile assumere farmaci che bloccano i sintomi in queste situazioni).

Foto | sitthiphong @Canva – importpharma.it

 

Cosa fare comunque in entrambi i casi, le basi da seguire

È importante, in entrambe le situazioni rimanere ben idratati. Se ci si ritrova incapaci di consumare cibo fino a quando i sintomi non scompaiono, è fondamentale bere almeno. È necessario monitorare ciò che corpo espelle.

Se si nota anche la più minima quantità di sangue, sia in un caso che nell’altro, è fondamentale contattare immediatamente un medico o recarsi al pronto soccorso. Questo potrebbe essere un segnale di un’intossicazione molto grave, che può evolvere facilmente in un avvelenamento.

Un ultimo consiglio, che ricordiamo tutti dai tempi dell’infanzia: dovremmo prestare più attenzione a ciò che ingeriamo. Abbiamo solo un corpo, non dobbiamo maltrattarlo.

Quando rivolgersi al medico o andare al pronto soccorso

In molti casi di intossicazione alimentare, non è necessario consultare un medico. Tuttavia, se continuate a vomitare per più di 48 ore o se notate il sangue nelle feci molli, è consigliabile recarsi immediatamente al pronto soccorso. Potrebbe infatti essere un segno di un’infezione parassitaria intestinale o una forma più seria di avvelenamento da cibo.

Invece una visita al pronto soccorso è fondamentale se i sintomi dell’influenza intestinale, come:

  • vomito
  • diarrea

non migliorano o persistono per più di tre giorni. Questa persistenza può portare a una disidratazione molto rischiosa. Se dopo questi tre giorni avete ancora sintomi come vomito, alta febbre o convulsioni, è importante ottenere assistenza medica urgente.

Come distinguere intossicazione alimentare e influenza intestinale: i veicoli che le trasmettono

Non è così semplice quindi scoprire se si è stati colpiti da un virus intestinale o da un’intossicazione alimentare. Sono due problematiche causate da situazioni diverse.

L’avvelenamento da cibo è scaturito dall’ingestione o bevuta di qualcosa che è stato inquinato, normalmente da microrganismi o tossine. Questo può verificarsi se un cibo non è stato pulito o preservato correttamente, è insufficentemente cotto, non è tenuto alla giusta temperatura o non è gestito igienicamente (per esempio non lavando le mani o il tagliere).

Ogni cibo può essere inquinato e provocare intossicazione alimentare, sebbene i cibi più “pericolosi” sono:

  • carne al naturale,
  • pollame,
  • frutti di mare o ovuli,
  • latticini grezzi o non pastorizzati,
  • frutta o vegetali grezzi non lavati correttamente.

Differentemente, la gastroenterite è scatenata da un’infezione da virus. Il norovirus è il colpevole più frequente, seguito dal rotavirus. I virus responsabili della gastroenterite sono altamente contagiosi. I germi possono andare da un individuo all’altro tramite un contatto stretto o dividendo cose come:

  • cibo,
  • utensili,
  • acqua,
  • asciugamani
  • lenzuoli.

E allora, è un’intossicazione alimentare o un disturbo allo stomaco? Sapere le cause è cruciale per comprendere come agire affrontando i sintomi.

Dalma Bonaiti

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