Sesso: sempre più giovani dichiarano di fare “flop” a letto. Tra stili di vita e ormoni, ecco quali sono i fattori sotto accusa
Stress, comportamenti poco sani e l’uso di “aiutini” ormonali sono fattori che minacciano la salute sessuale dei giovani maschi, sempre più a rischio di “flop” tra le lenzuola. La disfunzione erettile, sebbene colpisca prevalentemente gli over 40, sta manifestandosi in età più giovane a causa di stili di vita stressanti, diete poco bilanciate e altre abitudini poco salutari. Il presidente della Società italiana di andrologia, Alessandro Palmieri, ha evidenziato questo trend durante il workshop “Dalla compressa… al volatile”, promosso dalla SIA con il contributo non condizionante di Neopharmed Gentili, focalizzato sulla prevenzione e sull’evoluzione dei farmaci, dalle “pillole dell’amore” agli spray.
Disfunzione erettile tra i giovani, i motivi che portano a un aumento di questo fenomeno
L’andrologia, disciplina medica dedicata alla salute sessuale maschile, ci svela una realtà allarmante: almeno 3 milioni di italiani affrontano la disfunzione erettile. Questo disturbo sessuale, soprattutto negli ultimi anni, non riguarda solo gli uomini più anziani, ma preoccupa sempre più anche i giovani, soprattutto tra i 18 e i 25 anni. Stress, cattive abitudini alimentari e l’uso non terapeutico di ormoni, come il testosterone, emergono come cause principali di questa tendenza in aumento.
“Per disfunzione erettile – spiega Alessandro Palmieri – si intende l’incapacità a iniziare e portare a termine un rapporto sessuale che sia soddisfacente per il paziente. Si stima ne soffrano 3 milioni di italiani, ma è possibile ipotizzare che il numero degli uomini interessati dal problema sia più alto, non avendo a disposizione dati aggiornati sula patologia”, precisa lo specialista. “È importante non sottovalutare il ruolo della prevenzione dei fattori di rischio – raccomanda – e l’importanza degli stili di vita per contrastare l’insorgenza del problema”.
La gestione adeguata della disfunzione erettile richiede una conoscenza approfondita delle sue cause, spesso indicative di condizioni patologiche sottostanti gravi come diabete, problematiche neurologiche e cardiovascolari, oltre a alterazioni ormonali. Nell’ambito oncologico, chi subisce interventi per trattare neoplasie pelviche può sviluppare disfunzione erettile. Gli esperti sottolineano campanelli d’allarme come l’infarto, la retinopatia e mal di testa persistente, indicando alterazioni corporee nella funzione erettile e nel tessuto endoteliale, sottolineando l’importanza di un intervento tempestivo per prevenire gravi condizioni patologiche.
La disfunzione erettile può quindi nascondere altre malattie. “In presenza di una sintomatologia sospetta – esorta dunque Palmieri – è bene rivolgersi al medico esperto in andrologia per un’analisi approfondita della problematica, al fine di arrivare rapidamente a una diagnosi e iniziare il prima possibile un trattamento che sia efficace e “cucito” sui bisogni e le aspettative del paziente. Dal punto di vista terapeutico – evidenzia il presidente Sia – oltre alle tradizionali terapie per somministrazione orale, oggi abbiamo a disposizione formulazioni in spray molto efficaci, con un meccanismo d’azione rapido e di assoluta validità per il paziente”.
Le terapie “patient-friendly”, tra cui il sildenafil (principio attivo del Viagra), primo inibitore delle fosfodiestarasi sviluppato, rappresentano la terapia di prima linea per la disfunzione erettile. Una nota sottolinea l’innovativa formulazione spray del sildenafil, che assicura rapidità d’azione ed efficacia. “L’associazione di terapie farmacologiche e fisiche, come le onde d’urto sul corpo cavernoso, consente al paziente una completa riabilitazione e la graduale riduzione del carico terapeutico”, afferma Palmieri.
Gli specialisti evidenziano “il ruolo fondamentale dell’educazione terapeutica per ottenere la massima efficacia dal percorso terapeutico”. Conclude il numero uno della Sia: “Il medico andrologo ha il compito di insegnare al paziente come gestire la terapia, trasferire gli obiettivi terapeutici del trattamento e rassicurare su eventuali effetti collaterali che possono manifestarsi specie nelle fasi iniziali ma che sono del tutto trascurabili”.
Come dimostrano diversi studi, la disfunzione erettile nei giovani tra 18 e 25 anni può dipendere soprattutto dallo stile di vita (è un’età in cui aumenta la propensione a fumo di sigaretta, uso di droghe e alcol), e da fattori psicologici come sentimenti di paura, ansia da prestazione (tanto nel rapporto di coppia come nella vita in generale), bassa autostima, difficoltà ad affrontare la vita adulta.
Sembra quindi che le conseguenze emotive, relazionali e personali nella vita dei giovani possano essere tali da avere ripercussioni sull’attività sessuale. Inoltre, bisogna tenere in considerazione un altro fattore che “pesa” sui giovani, ovvero il timore di riconoscere il problema e rivolgersi ad uno specialista. Le pressioni sociali, il fatto di non sentirsi “un uomo vero”, di non essere in grado di soddisfare la propria partner, fanno sì che i giovani non cerchino di curare la patologia ma, invece, nasconderla. Così, però, si crea un circolo vizioso. Il consiglio è di rivolgersi a medici esperti e psicologi, per riprendere in mano la propria attività sessuale e, soprattutto, per imparare ad affrontare le sfide della vita rompendo definitivamente quel circolo vizioso.
La disfunzione erettile non può, però, essere considerata come un semplice disagio. Essa, infatti, è l’incapacità di avviare e completare l’erezione e, di conseguenza, un atto sessuale soddisfacente, e non solo può colpire la vita intima di un individuo, ma può anche nascondere altre condizioni mediche sottostanti gravi. Questo disturbo può essere un campanello d’allarme per patologie come il diabete, problemi neurologici, disturbi cardiovascolari e alterazioni ormonali.
Nel contesto oncologico, è cruciale vigilare sulle persone che hanno affrontato interventi per trattare tumori nella zona pelvica, poiché possono essere esposte al rischio di sviluppare disfunzione erettile. Segnali di allarme quali infarto, disturbi visivi come la retinopatia e mal di testa persistente possono indicare alterazioni nel sistema vascolare e nella funzione erettile dell’organismo.
Gli esperti sottolineano l’importanza dell’educazione terapeutica per massimizzare l’efficacia dei trattamenti. I medici andrologi devono istruire i pazienti su come gestire la terapia, fissare obiettivi terapeutici e rassicurare sulle eventuali reazioni avverse che possono manifestarsi, soprattutto nelle prime fasi del trattamento. La consapevolezza e la comprensione sono fondamentali per affrontare questa sfida in modo efficace e supportare la salute sessuale maschile.
In conclusione, la disfunzione erettile va oltre il contesto intimo, potendo celare gravi patologie. La prevenzione, la diagnosi precoce e l’adozione di terapie innovative, come gli spray, sono essenziali per assicurare una vita sessuale sana e appagante. Consultare un medico specializzato in andrologia rappresenta il primo passo per affrontare questa sfida e recuperare la salute sessuale. Non trascurate il benessere sessuale, poiché può riflettere problemi di salute più profondi.