L’acido ialuronico sta sempre più spopolando per quanto riguarda il benessere della pelle, ma fa davvero così bene? Ecco le possibili controindicazioni
L’acido ialuronico è un polisaccaride ad alto peso molecolare che si trova ampiamente nei tessuti connettivi umani. È particolarmente concentrato nel liquido sinoviale, nella cartilagine, nell’umor vitreo dell’occhio e nel cordone ombelicale. Questo composto svolge un ruolo importante nella lubrificazione delle articolazioni e nell’idratazione dei tessuti. Grazie alla sua particolare struttura chimica, l’acido ialuronico è in grado di legare a sè molte molecole di acqua, raggiungendo un elevato grado di idratazione. Ma fa davvero così bene alla pelle? Vediamo cosa dicono gli studi a riguardo.
Le possibili controindicazioni e i benefici dell’acido ialuronico
L’acido ialuronico, grazie alle sue proprietà viscosizzanti, è essenziale per mantenere l’idratazione, la turgidità, la plasticità e la viscosità della matrice extracellulare (ECM). A causa del suo alto peso molecolare e del suo elevato grado di idratazione, può formare strutture reticolari che riempiono gli spazi tra le fibre di collagene, sostenendo la forma dei tessuti e agendo come una barriera fisica contro la diffusione di sostanze indesiderate, tra cui batteri e agenti infettivi. Tuttavia, è importante notare che alcuni batteri possono degradare l’acido ialuronico grazie all’enzima ialuronidasi.
Nella pelle, l’acido ialuronico gioca un ruolo cruciale nel mantenere l’idratazione e la tonicità, fornendo un effetto riempitivo che contribuisce a mantenere un aspetto giovane e voluminoso alla cute.
L’acido ialuronico, grazie alla sua capacità di trattenere una grande quantità di molecole d’acqua, svolge un ruolo essenziale come ammortizzatore contro gli shock meccanici e come lubrificante efficace, ad esempio nel liquido sinoviale, proteggendo le cellule dei tessuti dai danni causati dallo stress fisico.
Nella cartilagine, l’acido ialuronico forma aggregati di grandi dimensioni legandosi ai proteoglicani, contribuendo in modo significativo alla stabilità della cartilagine stessa. Durante le infiammazioni articolari, sostanze pro-infiammatorie con attività ialuronidasica possono danneggiare la struttura dell’acido ialuronico, compromettendo non solo le sue caratteristiche strutturali, ma anche la sua capacità lubrificante e nutritiva. Queste alterazioni sono alla base dei processi degenerativi tipici dell’artrosi a livello cartilagineo.
Dato l’importante ruolo dell’acido ialuronico nella salute delle articolazioni, è ampiamente impiegato nelle infiltrazioni per il trattamento di processi infiammatori e malattie articolari degenerative.
In queste procedure mediche, l’obiettivo è di arricchire e sostituire localmente il liquido sinoviale nelle articolazioni affette, attraverso l’infiltrazione di acido ialuronico. Questo polisaccaride agisce come lubrificante antinfiammatorio e conservante del liquido sinoviale, contribuendo a alleviare i sintomi e a preservare la funzionalità articolare.
Iniezioni di acido ialuronico sono utilizzate anche in chirurgia e dermatologia estetica, per eliminare le rughe e prevenire l’invecchiamento della pelle (vedi filler all’acido ialuronico), mentre l’industria cosmetica include l’acido ialuronico nei prodotti per il make-up e nelle creme idratanti ad azione anti-aging (vedi acido ialuronico nei cosmetici).
In oculistica, lacrime artificiali a base di acido ialuronico sono utilizzate per trarne sollievo in caso di occhio secco.
L’acido ialuronico viene sfruttato anche per il rilascio controllato di alcuni farmaci.
Dato l’importante ruolo dell’acido ialuronico nella salute dell’organismo e la diminuzione naturale delle sue concentrazioni con l’avanzare dell’età (ad esempio, a 30, 50 e 60 anni, il livello è rispettivamente al 65%, 45% e 25% rispetto ai valori presenti a 20 anni), molte persone cercano integratori che possano contribuire ad aumentare le concentrazioni di questo polisaccaride nei tessuti.
Ma può essere dannoso l’acido ialuronico? L’acido ialuronico è tendenzialmente sicuro quando viene assunto per via orale, applicato direttamente sulla pelle, oppure iniettato da parte di un professionista. Non risulta che l’assunzione di acido ialuronico possa interferire con farmaci o altre sostanze. Solo in rari casi può scatenare reazioni allergiche. Inoltre, è bene consultarsi con il proprio medico prima di utilizzare integratori a base di acido ialuronico durante la gravidanza o l’allattamento. È importante, però, sottolineare che il parere di un medico è sempre fondamentale, poiché, per essere sicuri al 100%, solo una persona qualificata sa dire se è necessario utilizzare questo prodotto o meno.
Per un lungo periodo, l’integrazione di acido ialuronico è avvenuta in modo indiretto attraverso l’uso di supplementi di glucosamina, spesso combinati con condroitina solfato, soprattutto per sostenere la salute delle articolazioni. Tuttavia, di recente, sono diventati disponibili sul mercato integratori di acido ialuronico da assumere per via orale.
In passato, questa opzione era considerata poco praticabile, poiché i processi digestivi alteravano la struttura dell’acido ialuronico in modo irreversibile, rendendolo inattivo. Inoltre, l’alto peso molecolare dell’acido ialuronico faceva sembrare improbabile un significativo assorbimento intestinale.
L’acido ialuronico è particolarmente abbondante nelle creste del gallo, ed è stato utilizzato per sviluppare integratori specifici. Questi integratori hanno dimostrato di avere effetti positivi sul turgore e sull’idratazione della pelle, suggerendo una certa capacità di assorbimento intestinale dell’acido ialuronico somministrato per via orale.
È importante notare che gran parte dell’acido ialuronico disponibile sul mercato oggi non proviene da fonti animali, ma viene prodotto attraverso fermentazione batterica utilizzando la tecnologia del DNA ricombinante.
I primi studi condotti sulla digestione e sull’assorbimento dell’acido ialuronico suggeriscono che esso avrebbe le capacità per essere frazionato (o idrolizzato) durante il passaggio che avviene attraverso lo stomaco e l’intestino, anche grazie all’azione dei batteri intestinali come i bifidobatteri e i lattobacilli. La sua solubilità elevata, la struttura lineare e l’assenza di gruppi solfato rendono plausibile l’assorbimento agevole dei frammenti di acido ialuronico, come dimostrato da esperimenti su modelli animali.
Dopo l’assorbimento, questi frammenti potrebbero poi essere ricomposti in acido ialuronico nelle giuste sedi attraverso reazioni di sintesi interna. Un altro possibile meccanismo d’azione suggerisce che l’acido ialuronico assunto oralmente possa influenzare l’infiammazione interagendo direttamente con le cellule epiteliali intestinali e i loro recettori, inducendo la sintesi di citochine anti-infiammatorie come l’IL-10.
L’efficacia dell’acido ialuronico assunto per via orale nel migliorare l’idratazione della pelle secca e promuovere la salute delle ginocchia è stata confermata da numerosi studi, tra cui interessanti revisioni della letteratura. Questo meccanismo di assorbimento e ricostruzione ricorda un po’ quanto avviene con il collagene, un altro componente essenziale di pelle e articolazioni, che, una volta introdotto nella dieta o attraverso specifici integratori, viene digerito nello stomaco. Successivamente, i singoli amminoacidi e i piccoli peptidi derivati dalla digestione del collagene vengono trasportati nel circolo sanguigno e, arrivati nei siti di sintesi, vengono utilizzati per ricostruire il collagene, stimolandone la produzione endogena.