Parliamo del limone, uno degli agrumi più amati al mondo, scoprendo tutte le sue caratteristiche, le sue proprietà e i suoi benefici
Il limone è uno dei più noti agrumi, risultato dell’incrocio tra arancio amaro e cedro. Sebbene spesso associato al Sud dell’Italia, la domestica degli agrumi ha origini orientali, come in Cina. Il limone è considerato alcalinizzante, ma la sua efficacia nella prevenzione dei calcoli renali non è stata dimostrata come la supplementazione di citrato di potassio. Inoltre, il limone è spesso considerato un disinfettante, ma non dovresti fare affidamento sulla sua azione antisettica per la sicurezza igienica dei frutti di mare e del pesce crudo.
Tutto ciò che bisogna sapere a proposito dei limoni
Il limone è principalmente composto da acqua, con un basso contenuto di proteine e zuccheri (circa 2 grammi). Contiene anche potassio, calcio, fosforo, vitamine del gruppo B e vitamina C, anche se quest’ultima non è così abbondante da considerare il limone una fonte ricca di acido ascorbico come talvolta si pensa.
Una sostanza interessante, rilevantemente contenuta dal limone, da cui prende il nome, è il limonene. Il limonene è un composto incolore che odora di arance. Nonostante il profumo, è ai più alti livelli nelle scorze dei limoni.
Il limone è tra gli alimenti meno calorici in assoluto. Sicuramente non fa ingrassare, ma anche se ha poche calorie è importante sottolineare che il limone non fa dimagrire.
Quali sono le proprietà, i benefici e i valori nutrizionali del limone?
Il limone, o il suo succo, non è particolarmente noto per le sue proprietà nutrizionali, ma piuttosto per il suo contributo al gusto e all’aroma in cucina. Questo è in linea con il fatto che molti alimenti non hanno proprietà benefiche specifiche, e la nutrizione si concentra sull’insieme della dieta o su categorie alimentari in un contesto più ampio. In campo scientifico, le ricerche spesso si concentrano su modelli alimentari generali o studi di nutraceutica, che analizzano componenti specifici per potenziali utilizzi come integratori con proprietà farmacologiche. Nel caso del limone, una sostanza di interesse è il limonene.
Il limonene è un composto che viene assorbito rapidamente e quasi interamente nel tratto gastrointestinale dopo l’ingestione, e successivamente viene distribuito in vari tessuti corporei dopo il metabolismo epatico. L’emivita del D-limonene è stimata di 12-24 ore, ed è stato osservato che dopo una dose di 1,6 g, più del 50% è escreta nelle prime 24 ore, senza alcun accumulo del composto osservato nei giorni successivi.
I succhi di agrumi standard nelle nazioni occidentali (fatti senza la buccia) contengono fino a 100 mg di limonene per litro di succo, mentre i succhi prodotti con la buccia contengono fino ad anche 1027 mg per litro. I principali metaboliti del limonene nell’uomo sono l’acido perillico, l’acido diidroperilico e il limonene-1,2-diolo.
I metaboliti del limonene vengono coniugati con il glucuronide nel fegato e successivamente eliminati attraverso l’urina. È importante notare che è il limonene stesso a essere considerato, almeno in teoria, portatore di proprietà benefiche interessanti.
È stato dimostrato che l’integrazione con D-limonene (nei ratti) è capace di invertire l’accumulo di acido grasso epatico nonché gli effetti a valle causati dall’insufficienza epatica. In uno studio, questi effetti sono stati osservati con 80 mg/die di limonene al giorno. Da questa osservazione alcuni autori hanno proposto che il limone possa avere benefici per il fegato (spesso si parla di detossificazione) e possa ipoteticamente essere utile nei soggetti con steatosi epatica non alcolica.
Tuttavia, è importante notare che non solo gli studi su modelli di roditori non risultano essere sufficienti a supportare qualsiasi tipo di raccomandazione nutrizionale nell’uomo, ma che le dosi somministrate ogni giorno ai ratti equivalgono a circa un litro di succo di limone al giorno (ben più di qualche goccia spruzzata sui cibi o nell’acqua al mattino).
In coclusione, gli esperti credono che sia inutile, secondo le informazioni che abbiamo, introdurre il limone in una dieta detox o disintossicante con la speranza che possa ripulire il fegato.
La capacità brucia-grassi del limone, in particolare del limonene, non è ampiamente documentata nella letteratura scientifica. Alcuni studi suggeriscono un debole legame tra il consumo di limone e l’accumulo di metaboliti del D-limonene nei tessuti adiposi, ma questa connessione non è stata pienamente dimostrata. È importante notare che il dimagrimento è influenzato da molteplici fattori, tra cui dieta ed esercizio fisico, e il limone da solo non è una soluzione miracolosa per la perdita di peso. La consulenza con un professionista della salute è sempre consigliata prima di apportare cambiamenti significativi alla dieta o al regime di salute.
Al momento, non esistono prove scientifiche conclusive sull’effetto del limonene sulle cellule adipose, quindi il ruolo del limone nella riduzione del grasso corporeo si basa principalmente su aneddoti passati di persona in persona. Inoltre, va sottolineato che non esistono studi che dimostrino che il limone o il suo succo possano aumentare il tasso metabolico, influenzando positivamente il dimagrimento tramite il lato “energy out” dell’equazione del bilancio energetico. Pertanto, l’uso del limone come soluzione per la perdita di peso dovrebbe essere considerato con cautela e consultando un professionista della salute per approcci più affidabili alla gestione del peso corporeo.
I limoni sono ricchi di acido citrico, il quale può combinarsi con il calcio nei reni, formando citrato, che a sua volta può contribuire a prevenire la formazione e ridurre la crescita di calcoli renali come l’ossalato di calcio e il fosfato di calcio. È importante notare che il rischio di sviluppare calcoli renali è influenzato anche dalla concentrazione di citrato nelle urine; una bassa concentrazione (ipocitraturia) è associata a un maggior rischio di formazione di calcoli.
La supplementazione con citrato di potassio è stata considerata efficace nella prevenzione e nel trattamento dei calcoli di ossalato di calcio, e l’assunzione di 85 ml di succo di limone è stata dimostrata aumentare il citrato urinario in modo simile a una dose clinica di citrato di potassio.
Tuttavia, è importante notare che la dose minima efficace per la prevenzione dei calcoli renali mediante il succo di limone non è ancora ben definita, e non ci sono studi che dimostrino gli effetti del succo di limone sulle dimensioni dei calcoli o sui sintomi clinici. Nonostante ciò, esiste una base logica per considerare il limone come un possibile aiuto nella prevenzione dei calcoli renali, grazie al suo contenuto di acido citrico.
I limoni sono certamente alimenti sani, come lo sono la maggior parte dei frutti. Tuttavia, le affermazioni specifiche sui benefici sulla salute da parte del limone, del succo di limone o dell’acqua e limone, sono basate su prove molto deboli (o, in alcuni casi, su nessuna prova).