Stiamo perdendo l’abitudine di pranzare e cenare a orari fissi. Invece, un’ora giusta per mangiare esiste, e fa bene alla salute
Rispettare gli orari dei pasti è tanto importante quanto la scelta di un pasto bilanciato e nutriente: infatti, per avere un’alimentazione equilibrata (anche per dimagrire), rispettare gli orari dei pasti è fondamentale.
Fare una vita frenetica, non avere tempo per cucinare e spesso neanche quello per mangiare, mangiare quando capita, fra un lavoro e l’altro: è questa la vita che ti trovi spesso ad affrontare.
Ma, a differenza di quanto credi, rispettare gli orari dei pasti è importante per evitare problemi di salute sul lungo termine, ma anche per dimagrire in maniera più equilibrata.
Mangiare sempre alla stessa ora è davvero una buona abitudine?
“Quando consideriamo la nostra alimentazione, ci focalizziamo quasi esclusivamente sul cosa mangiare e solo poche volte ci concentriamo anche sul quando mangiare” afferma Luca Piretta, medico della SISA e nutrizionista “Studi recenti di cronobiologia, invece, dimostrano come mangiare a una determinata ora piuttosto che a un’altra può fare una grande differenza, sia nella capacità di digerire che nella capacità di metabolizzare i nutrienti”.
L’organismo dunque aspetta il cibo in determinate ore, poiché ha una memoria, un orologio biologico che si va a creare grazie alle abitudini. Quindi avvia una fase che si chiama food anticipatory activity, che dura fra una e due ore e precede il pasto, nella quale si prepara all’arrivo del cibo.
Ma cosa succede se saltiamo un pasto oppure lo rimandiamo di molto? “Se noi saltiamo un pasto o spostiamo di molto l’orario creiamo un disincronismo fra l’attesa del pasto e il pasto vero e proprio. Questo può portare, sul lungo periodo, problemi di salute, ma anche problemi di tipo psicologico” afferma Piretta.
A conferma dell’importanza di avere orari regolari ci sono diversi studi: una ricerca dell’International Journal of Obesity dimostra come non rispettare gli orari dei pasti può essere associato a un maggiore rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, pressione alta, diabete e obesità.
Anche un altro studio sui turni di lavoro del National Center for Biotechnology Information conferma il problema: secondo i dati chi non segue un programma regolare nella pianificazione dei pasti è più incline a sviluppare l’obesità, rispetto a coloro che invece riescono a mangiare sempre allo stesso orario.
Dunque una suddivisione equilibrata dell’alimentazione, composta di 5 pasti distribuiti nell’arco della giornata, riduce il carico dello stomaco e dell’intestino, favorendo la digestione.
Una distribuzione corretta dei pasti aiuta anche l’assorbimento dei nutrienti che ingerisci e ti dà una mano a sfruttare meglio l’energia che questi ti forniscono.
Inoltre, non bisogna mai saltare i pasti: il corpo percepisce l’assenza di cibo come un periodo di emergenza e cerca di accumulare più grassi possibili per far fronte al problema.
Saltare i pasti o ridurre autonomamente le calorie della dieta può bloccare il metabolismo: al contrario, invece, mangiare spesso aiuta a smuovere il metabolismo.
Secondo diversi studi ci sono degli orari migliori di altri per fare un determinato pasto: ad esempio, il periodo della giornata migliore per consumare la colazione è quello compreso tra le 7 e le 8 del mattino.
In questa fase il nostro corpo si sta svegliando e tende a bruciare più velocemente le calorie fornite e con questo pasto dovresti consumare il 20% delle calorie previste per tutta la giornata.
Lo spuntino di metà mattina, viene da sé, dovrebbe essere consumato intorno alle 10.30-11, per evitare di far slittare troppo in avanti il pranzo. In questo caso dovresti consumare il 10% delle calorie totali.
Il pranzo dovrebbe essere consumato intorno alle ore 13, considerando un apporto calorico del 30% del totale. Nelle ore successive, infatti, si attiverà il tuo metabolismo, evitando così che il tuo corpo accumuli grasso.
Altro spuntino al pomeriggio, fra le 17 e le 18 e la cena fra le 20 e le 21: anche in questo caso, 10% delle calorie per lo spuntino, 30% per la cena.
Cenare troppo tardi è sbagliato, così come mangiare alimenti pesanti o cibi che contengono sostanze eccitanti, pena la notte in bianco.
Rispettare gli orari dei pasti è importante anche per chi sta cercando di dimagrire con una dieta sana ed equilibrata. Evitare di pranzare o cenare troppo tardi, ad esempio, previene tutta una serie di problemi non solo digestivi, ma anche di insonnia.
Una ricerca condotta dal Brigham and Women’s Hospital di Boston e l’Università della Murcia (Spagna), e pubblicata sulla rivista International Journal of Obesity, dimostra come soggetti a dieta che pranzavano prima delle ore 15 abbiano perso circa il 30% in più di peso rispetto a chi invece mangia abitualmente più tardi. La ricerca ha esaminato 420 volontari a regime alimentare controllato per 20 settimane: i dati dicono che chi ha anticipato il pasto ha perso 11 chili, 2,5 in più dei ritardatari.