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Salute

Meteoropatia, di cosa si tratta e quali rimedi esistono

Vediamo quali sono i sintomi, le cause e i possibili rimedi contro la meteoropatia, un disturbo molto più comune di quanto si possa pensare

La meteoropatia, o sindrome meteoropatica, rappresenta una serie di disturbi sia fisici che psichici legati ai cambiamenti meteorologici, stagionali o climatici. Durante tali variazioni, l’organismo affronta una fase di adattamento, causando uno “stress”. Coloro che sono più vulnerabili possono sperimentare disagi, con maggiore sensibilità nelle donne, negli anziani e nelle persone con patologie preesistenti come ipertensione, reumatismi o depressione.

Meteoropatia, sintomi, cause e possibili rimedi

I sintomi principali della meteoropatia includono mal di testa, alterazioni dell’umore (depressione, irritabilità, nervosismo), cali di pressione, affaticamento, sonnolenza, difficoltà di concentrazione e memorizzazione, palpitazioni, dolore alle articolazioni e mal di stomaco. Solitamente, il meteoropatico avverte un senso di malessere generale prima dei cambiamenti climatici, con una fase acuta durante la transizione meteorologica, seguita da un rapido attenuarsi e scomparsa dei sintomi.

Dati i vari sintomi e fattori predisponenti, non esiste un trattamento specifico per la meteoropatia. In alcuni casi, si possono utilizzare analgesici e antistaminici, oltre a rimedi naturali per alleviare i disturbi.

Immagine | Pixabay @PeopleImages – Importpharma.it

La meteoropatia, un insieme di disturbi fisici e psichici, si presenta in risposta ai cambiamenti climatici, graduale o improvvisi, in una specifica regione geografica. Questa condizione è influenzata dalle variazioni di fattori meteorologici come temperatura, umidità relativa, velocità del vento, pressione atmosferica e precipitazioni (pioggia, temporali e nevicate), con conseguenti effetti come ionizzazione, stato elettrico e turbolenza. Per i soggetti predisposti, tali agenti meteorologici diventano fattori di stress, dando vita a una sindrome di adattamento generale. Tipicamente, i sintomi si manifestano circa 48-72 ore prima del cambiamento stagionale o climatico.

L’impatto degli agenti atmosferici diventa più evidente quando vari fattori, come pioggia, umidità, freddo o caldo improvvisi, si manifestano simultaneamente.

Esistono individui più suscettibili alla meteoropatia, e per loro i cambiamenti stagionali e le variazioni atmosferiche possono scatenare disturbi sia a livello psicologico che fisico. Questa sensibilità si osserva maggiormente in persone sottoposte a stress intenso o definite neurolabili, caratterizzate da una particolare sensibilità ed emotività e difficoltà di adattamento a nuovi contesti ed eventi.

La crescente instabilità del sistema neurale, sempre più diffusa, è influenzata da elementi negativi nella vita quotidiana, come stress, lutto, divorzio, difficoltà nell’ambito lavorativo, competizione professionale, inquinamento e traffico. Indipendentemente da età e sesso, gli individui meteoropatici mostrano maggiore sensibilità agli sbalzi di temperatura e ai cambiamenti nella pressione atmosferica e nell’umidità, con impatti sui sistemi di adattamento e sul metabolismo.

Questi individui, che possono appartenere a diverse categorie demografiche, come anziani, giovani, donne o coloro con patologie croniche, presentano un rischio maggiore di sperimentare fastidi e disturbi correlati ai cambiamenti meteorologici. Ad esempio, gli ipertesi possono manifestare palpitazioni, tachicardia e crisi ipertensive durante bruschi cambiamenti di temperatura, mentre chi soffre di cefalea cronica o sindromi osteoarticolari può avvertire un’accentuazione dei fastidi.

La meteoropatia può essere classificata in:

  1. Primaria: può colpire chiunque e non è associata a malattie preesistenti, manifestando disturbi secondari a variazioni climatiche in modo più attenuato.
  2. Secondaria: i disturbi sono legati a una malattia preesistente, e il cambiamento di tempo aggrava le sue manifestazioni. Questa forma interessa principalmente individui particolarmente vulnerabili, come gli anziani o coloro con patologie muscolo-scheletriche, cardiache o cronico-degenerative. In questo caso, l’azione del clima va considerata in relazione alla patologia di base.

La meteoropatia sembra derivare da una produzione eccessiva o alterata di alcuni ormoni, inclusi quelli dell’ipotalamo (in particolare la serotonina, principale mediatore chimico dello stress), dell’ipofisi, della tiroide (tiroxina) e delle ghiandole surrenali (catecolamine, altri mediatori chimici coinvolti in periodi di sovraffaticamento o stress).

Diversi fattori possono contribuire a tali disturbi, con la quantità di luce naturale che l’organismo riceve emergendo come uno degli elementi ambientali più influenti sulla salute.

Decifrati i segnali provenienti dalla periferia, l’organismo attiva le ghiandole neuroendocrine e il sistema nervoso centrale per mitigare o minimizzare eventuali disagi causati dall’ambiente atmosferico.

Durante un repentino cambiamento delle condizioni climatiche, l’ipotalamo potrebbe dare istruzioni erronee alle ghiandole neuroendocrine. In alternativa, la meteoropatia può derivare da una risposta eccessiva del sistema nervoso centrale, spiegando così l’associazione frequente con ansia e sintomi depressivi nelle persone ipersensibili alle variazioni meteorologiche. Alcuni individui, invece, vedono le loro patologie preesistenti (reumatismi, dolori articolari, postumi da traumi ossei, eczemi, sbalzi di pressione, ecc.) accentuarsi o peggiorare in presenza di condizioni meteorologiche mutevoli; questa forma è nota come meteoropatia secondaria. L’ipersensibilità al clima può anche rappresentare uno stato temporaneo, scatenato da stress, affaticamento, indebolimento fisico o tensione psicologica.

I segnali della meteoropatia variano in intensità a seconda del soggetto e delle specifiche condizioni meteorologiche. Ad esempio, l’afa estiva può associarsi a mal di testa e insonnia, i temporali spesso causano mal di stomaco, palpitazioni e affaticamento, mentre venti freddi e umidi possono influire sull’umore, la memoria e riacutizzare dolori artro-reumatici.

Altri disturbi comuni legati alla meteoropatia includono astenia, nervosismo, irritabilità e disturbi del sonno, accentuati da risvegli notturni precoci durante il cambio dell’ora legale e del ritmo sonno-veglia. Le variazioni meteorologiche possono anche riacutizzare forme depressive, specialmente quelle croniche caratterizzate da ansia persistente e tristezza intensa.

Nella maggior parte dei casi, la meteoropatia si presenta con disturbi dell’umore, astenia, insonnia, cefalea, sudorazione, nausea, vertigini, difficoltà di concentrazione, aumento della dolorabilità articolare e muscolare, “respiro corto” e pesantezza allo stomaco. Si osservano anche disturbi cardiocircolatori come cardiopalmo, calo della pressione sanguigna, ipertensione, tachicardia e dolorabilità retrosternale.

È importante notare che il tempo da solo non è la causa di questi disturbi, ma può peggiorare quelli preesistenti nei soggetti predisposti. Nei meteoropatici, si registrano ansia, depressione, stanchezza e l’aggravarsi di malattie croniche, infiammatorie e degenerative a livello sistemico.

Di solito, la sindrome meteoropatica si manifesta circa 48-72 ore prima dell’arrivo di un cambiamento meteorologico (fase prodromica), persistendo per alcuni giorni (fase acuta) e diminuendo con il consolidarsi o il cambiamento delle condizioni atmosferiche, grazie all’adattamento del corpo. Il malessere associato alla meteoropatia tende a risolversi durante la perturbazione, ma può ripresentarsi con l’arrivo di una successiva. Tuttavia, se le alterazioni atmosferiche si succedono, i sintomi diminuiscono di intensità grazie a un processo di adattamento.

Ma quali sono i possibili trattamenti e rimedi?

La meteoropatia non dispone di trattamenti farmacologici mirati per risolvere completamente il problema, ma è possibile mitigare i sintomi con sedativi leggeri in caso di ansia o antidolorifici per il dolore articolare e cefalea. Per le forme croniche o depressive, una diagnosi specialistica è essenziale per determinare l’approccio terapeutico, che potrebbe includere ansiolitici o antidepressivi.

Per affrontare astenia e spossatezza, l’assunzione di complessi vitaminici con magnesio può essere utile, soprattutto nelle donne. Approcci alternativi come agopuntura, training autogeno, omeopatia e yoga possono offrire sollievo, specialmente per i dolori legati a malattie croniche.

L’idroterapia con essenze stimolanti o calmanti e gli integratori fitoterapici a base di ginseng, eleuterococco o passiflora possono essere scelti in base alla reazione individuale, che può essere di eccitazione o depressione di fronte ai cambiamenti climatici.

È possibile prevenire la meteoropatia in qualche modo? Per prevenire la meteoropatia in giornate con condizioni atmosferiche particolarmente sensibili, è possibile adottare contromisure specifiche. In presenza di freddo, indossare abiti adeguati e limitare le uscite può essere utile, mentre in presenza di vento è consigliabile evitare l’esposizione a questo fattore.

Per chi soffre di allergie, assumere un antiallergico associato a un sedativo vegetale come biancospino, tiglio o valeriana 24-48 ore prima dell’arrivo della perturbazione può essere benefico. Una buona abitudine consiste nel fare la doccia alternando acqua calda e fredda, stimolando così il sistema di termoregolazione dell’organismo.

Durante i periodi normali, mantenere un’attività fisica moderata e costante può contribuire a riequilibrare la regolazione neurovegetativa alla base di questi disturbi.

Federico Liberi

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