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Salute

Perché di notte sfreghiamo i denti? Come capire se si soffre di bruxismo

Se di notte sfreghi i denti, potresti soffrire di bruxismo, ecco le cause e i sintomi di questo disturbo del sonno e come prevenirlo.

Il termine “bruxismo” origina dalla parola greca βρύχω, la quale tradotta letteralmente, rappresenta il “grattamento dei denti”.

Il bruxismo si manifesta più intensamente nel sonno, originato dalla contrazione involontaria dei muscoli che hanno un ruolo nella masticazione. Essa è vista come un’attività anomala che non ha un obiettivo preciso, conosciuta anche come parafunzione.

Il bruxismo si caratterizza con uno sfregio nel corso di una pressione involontaria e potente dei denti nelle due arcate dentali, quella inferiore e quella superiore. Questa manifestazione, in diverse occasioni, potrebbe essere rumorosa e molesta, non per la persona che lo sta compiendo – la quale spesso lo fa inconsapevolmente – ma per gli individui attorno a lei.

Bruxismo, come si manifesta e sintomi più comuni

Identificare la ragione per cui si serra i denti, o bruxismo, può essere impegnativo, dato che una serie di elementi possono entrare in gioco insieme:

  • tensione,
  • inquietudine,
  • squilibri psicologici,
  • problemi di sonno,
  • allineamento scorretto delle mascelle
  • anomalie mandibolari,
  • malattie neurodegenerative

L’uso eccessivo di alcol, droghe o fumo potrebbero esser parte delle cause del bruxismo. È possibile, inoltre, che vi sia una predisposizione familiare per lo sviluppo di tale disturbo.

Se i minori serrano i denti, la causa potrebbe risiedere in infiammazioni dell’orecchio o nei problemi dentali; in questi casi, il bruxismo rappresenta una risposta, automatica e probabilmente inefficace, allo stimolo dolore. Naturalmente, la causa del bruxismo nei bambini potrebbe essere diversa e molto spesso, come per gli adulti, può essere identificata solo con l’assistenza di un medico.

Foto | Hope Connolly @Canva – importpharma.it

In che modo si presenta il Bruxismo?

Come indicato precedentemente, una delle manifestazioni principali del bruxismo è il digrignare dei denti, tuttavia, non esclude altre forme di manifestazione. Infatti, il bruxismo può mostrarsi anche attraverso il serramento statico dei denti; cioè, mantenendo una posizione “con i denti serrati” in modo statico, senza necessariamente digrignare.

Alcuni esperti suggeriscono che anche un semplice tocco tra i denti – senza serramento o digrignamento – potrebbe indicare un sintomo precoce di bruxismo. Normalmente, durante il riposo, le due fila di denti non dovrebbero toccarsi e i muscoli masticatori dovrebbero essere distesi. Anche un lieve tocco tra i denti causa una contrazione di questo gruppo muscolare e ciò potrebbe esporre la persona a un rischio potenziale di sviluppare il bruxismo “completo” in presenza di fattori predisponenti (ad esempio, stress, ansia, ecc.).

Molti pensano che il bruxismo si verifichi solamente nell’ambito del sonno. Questa affermazione però, non rispecchia interamente la realtà. Infatti, il bruxismo può sorgere anche durante le ore di luce e, pur essendo la persona completamente cosciente, spesso non si rende nemmeno conto di farlo. Tipicamente, (ma non unicamente) il nervosismo e lo stress sono responsabili del bruxismo diurno.

Bruxismo Nocturno

Di solito, il bruxismo non si protrae molto durante il sonno, ma può manifestarsi in più occasioni. Dalle ricerche ottenute, s’è osservato che il serramento dei denti si verifica generalmente nella seconda fase del sonno. Alcuni esperti hanno rilevato la presenza del bruxismo anche nel periodo del sonno REM, però questo sembra essere un fenomeno abbastanza insolito.

Quali sono gli effetti, le ripercussioni, la diagnosi e trattamento del Bruxismo

A dispetto di quanto si possa pensare, molte persone che soffrono di bruxismo non si accorgono di avere questo disturbo. Nonostante questo, possono mostrare diversi segni, anche se non sempre specifici, oppure subire reazioni più o meno serie legate principalmente al fatto di digrignare o, in alcune situazioni, semplicemente serrare i denti.

Per essere più precisi, chi soffre di “bruxismo” può evidenziare una secchezza orale, dolore nella zona mandibolare, stanchezza e dolore dei muscoli utilizzati durante la masticazione e perfino emicranie.

E’ importante notare che il digrignare dei denti, noto anche come bruxismo, può causare serie conseguenze per la salute orale se non affrontato tempestivamente. Il continuo attrito tra i denti può portare all’erosione e all’assottigliamento dello smalto, il che può a sua volta esporre la dentina e causare danni profondi, alterando anche la sensibilità del dente. Il bruxismo, se non curato, può portare a scheggiature, crepe e persino fratture dei denti. È altresì importante sottolineare che il digrignare continuo dei denti può causare la rottura di interventi dentali come otturazioni, faccette, corone e ponti in ceramica.

Il bruxismo non solo causa tensione e problemi a livello dei muscoli e dei denti, ma può anche affliggere le articolazioni. In particolare, il continuo digrignare dei denti può mettere a dura prova le articolazioni temporo-mandibolari, provocando dolore, rumori e scoppi. A tale proposito, è interessante osservare che a volte il dolore articolare causato dal bruxismo può essere scambiato per un mal d’orecchio.

Infine, si deve notare che il bruxismo notturno può influire negativamente sulla qualità del sonno, portando a tutte le tipiche conseguenze di un riposo notturno insoddisfacente o insufficiente.

Tuttavia, è importante sottolineare che i gravi danni causati dal bruxismo descritti sopra richiedono anni per manifestarsi; per questo motivo, una diagnosi tempestiva è cruciale.

Identificare il Bruxismo

Coloro che ne sono affetti spesso non riescono a riconoscere autonomamente la presenza del bruxismo. Dal momento che il serraggio dei denti può produrre rumore, sono frequentemente coloro che si trovano vicino a chi soffre di questo disturbo a notare la presenza di questa parafunzione (per esempio, si può notare che il proprio compagno produce rumori con i denti durante il sonno). Comunque, ciò non succede sempre.

Se il serraggio dei denti si verifica senza rumore e/o se coloro che vivono o sono in stretto rapporto con chi soffre di bruxismo non si rendono conto del problema, la diagnosi viene solitamente fatta durante un controllo dentistico, potenzialmente effettuato per ragioni completamente diverse. L’occhio esperto del medico specializzato, infatti, è abile nel rilevare l’usura dei denti provocata dal bruxismo, informando di conseguenza il paziente.

Una volta diagnosticato il bruxismo, è fondamentale analizzare le sue cause potenziali. Attraverso l’osservazione delle anomalie dentali, il dentista potrebbe optare per procedure diagnostiche al fine di individuare i trigger – per esempio, potrebbe suggerire al paziente di sottoporsi a una radiografia ortopanoramica per rilevare la presenza di possibili malocclusioni o deformità.

È importante considerare anche la possibilità di un elemento di ansia, stress, e problemi emotivi o psicologici che hanno potenzialmente contribuito all’insorgere di questa condizione. Pertanto, in tali casi, potrebbe essere necessario il coinvolgimento di altri specialisti medici.

Gestione del Bruxismo: come affrontarlo?

Non è del tutto accurato riferirsi alla gestione del bruxismo come una cura, poiché non è una malattia, ma piuttosto una parafunzione – un’anomalia delle funzioni normali del corpo. Quindi, sarebbe più appropriato riferirsi a metodi o trattamenti per affrontare il bruxismo.

Oggi, purtroppo, non esiste una soluzione definitiva che possa estinguere permanentemente la tendenza di una persona a serrare i denti. Tuttavia, ci sono tattiche che possono essere implementate per mitigare i suoi effetti, soprattutto sui denti, sui muscoli masticatori e sulle articolazioni temporo-mandibolari.

Per evitare di sottoporre a stress eccessivo i denti, i muscoli e le articolazioni, uno dei meccanismi di difesa generalmente adottati è l’utilizzo di un bite. Questo dispositivo simile a un paradenti si indossa durante il sonno per prevenire l’interazione tra i denti, evitando così lo serrarli.

Se la parafunzione è correlata a malocclusioni o deformità, il dentista consiglierà al paziente il corso di azione terapeutica più appropriato. Inoltre, il dentista dovrà intervenire per riparare eventuali danni ai denti causati dal bruxismo.

Nel caso in cui il paziente sia soggetto a stress o ansia, potrebbero servire delle tecniche di rilassamento. Se invece l’individuo soffre di ansia patologica o disturbi emotivi/psicologici, potrebbe essere necessario consultare uno psicologo o un psicoterapeuta.

In conclusione, la gestione del bruxismo può essere piuttosto complessa, poiché richiede di prendere in considerazione tutti i possibili fattori influenti, e potrebbe richiedere un approccio multidisciplinare.

Dalma Bonaiti

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