Un dimagrimento lento e costante, ottenuto grazie all’alimentazione sana e all’attività fisica, è preferibile a privazioni alimentari eccessive
Quando si è in sovrappeso o comunque si hanno dei chili di troppo, si può provare il desiderio di vederli sparire il più in fretta possibile. In realtà un dimagrimento lento e costante è preferibile a una perdita di peso repentina, che può essere accompagnata da problemi di salute e da una maggiore probabilità di recuperare in fretta la massa grassa persa. Vediamo nello specifico quali sono i rischi.
I rischi associati alla perdita rapida di peso
Quando si perde peso in poco tempo si corre il rischio di andare incontro a carenze nutrizionali, perdere della massa muscolare e sviluppare dei calcoli biliari. Altri possibili conseguenze negative riguardano la perdita dei capelli, l’anemia, il rallentamento del metabolismo, il calo della produzione ormonale, la perdita dei capelli, l’anemia, la diminuzione delle difese immunitarie, la fragilità ossea, i dolori addominali, i problemi digestivi, l’irritabilità, i crampi muscolari, le vertigini, la costipazione o diarrea e la disidratazione.
Il ritmo di dimagrimento ideale
Di fronte a tutti questi possibili rischi, appare evidente come perdere peso poco per volta rappresenta una scelta molto più sana e sicura. Vari studi hanno dimostrato che chi dimagrisce poco per volta ha maggiori probabilità di mantenere una buona percentuale di massa grassa a lungo senza incorrere in problemi per la salute. La maggior parte degli esperti ritiene che una perdita di peso compresa tra i 500 e i 900 grammi alla settimana sia compatibile con un ritmo di dimagrimento salutare e sicuro. Invece, superare la soglia indicata può portare alle conseguenze negative elencate in precedenza.
Al posto di seguire una dieta ipocalorica sarebbe opportuno seguire un regime alimentare più sano da abbinare a una costante attività fisica. Questa combinazione, nella maggior parte dei casi, aiuta a ottenere buoni risultati fin da subito. All’inizio la perdita di peso è un po’ più rapida e può persino superare i 900 grammi consigliati, perché quando le calorie bruciate superano quelle introdotte, l’organismo tende a bruciare il glicogeno e a rilasciare l’acqua alla quale è legato. Quindi la maggior parte dei grammi bruciati nel primo periodo non riguarda il grasso. Una volta esaurite le riserve di glicogeno, la perdita di peso tende a stabilizzarsi attorno agli 0,45-0,9 kg alla settimana.
La parte più difficile: il mantenimento del peso
Spesso chi termina una dieta tende a recuperare metà del peso perso entro un anno e a tornare ai kg iniziali dopo tre/cinque anni. Ciò dipende dal fatto che spesso le privazioni e i regimi alimentari previsti non sono sostenibili nel lungo termine e una volta raggiunto l’obiettivo chi li ha affrontati tende ad abbandonarli per tornare alle vecchie abitudini. Questo fenomeno è molto meno comune per chi si limita ad abbinare un’alimentazione sana all’esercizio fisico e perde il peso in eccesso poco per volta. Lo stile di vita in questione è molto più sostenibile nel tempo e permette di non vedere sfumare in poco tempo i risultati raggiunti.
Naturalmente ogni persona è diversa dalle altre, pertanto può comunque essere una buona idea consultare un nutrizionista o un dietista per ottenere un piano alimentare personalizzato in base alle proprie esigenze. Le diete più pericolose per la salute sono quelle “fai da te”, perché spesso prive di basi scientifiche e fin troppo restrittive.