Il prosciutto migliore per la salute tra crudo o cotto, quali caratteristiche deve avere e qual è il migliore per la dieta.
Il prosciutto è un ingrediente popolare nella gastronomia mondiale, molto apprezzato per il sapore salato e l’adattabilità nelle ricette. Esistono due varietà di prosciutto, crudo e cotto. Ma molto spesso ci si chiede quale delle due versioni possa essere più dannosa per il nostro benessere fisico?
Quale prosciutto fa meno male tra cotto e crudo?
La carne suina può essere trasformata in due varietà principali: il prosciutto crudo e il prosciutto cotto. Il crudo si ottiene facendo stagionare la coscia del maiale in un ambiente fresco e asciutto per un anno più o meno. D’altra parte, il cotto viene immediatamente insaccato una volta che l’animale è stato macellato.
La distinzione tra i due è che il primo ha una quantità di sale inferiore rispetto al secondo, ma oltre a questo aspetto nutrizionale, non si dovrebbe confondere l’importanza dei benefici per la salute con quella delle calorie.
La preparazione del prosciutto cotto segue una serie di fasi. Inizialmente, l’osso viene rimosso dalla coscia del maiale, successivamente viene essiccato. Si aggiunge poi una miscela che potrebbe includere sale e diverse spezie, e si procede con la zangolatura, un metodo utilizzato per aromatizzare la carne.
Per eliminare qualsiasi liquido, la carne viene compressa; per il prosciutto crudo, ciò è particolarmente essenziale. Il prosciutto crudo ha naturalmente un elevato contenuto di umidità quindi, senza questo processo di pressatura, risulterebbe eccessivamente umido.
La gamba viene preparata al vapore per un’intera giornata per consentire la formazione della crosta che influenzerà positivamente il sapore finale. Notiamo che il prosciutto crudo è più facile da digerire rispetto al prosciutto cotto, nonostante quest’ultimo presenti un maggior contenuto di proteine e grassi. Il prosciutto cotto fornisce più calorie rispetto al crudo: 250 kcal per 100 g contro le 200 kcal del crudo.
Nel corso del tempo di maturazione, la carne elimina una significativa quantità d’acqua dai suoi tessuti, che verrà poi reidratata durante la cottura. La produzione del prosciutto cotto coinvolge l’impiego di pezzi di carne, che sono esposti a procedure di disidratazione e cottura (ad esempio, l’affumicatura), senza l’uso di sale nei passaggi primari alla fabbricazione finale.
In sintesi, il prosciutto, sia crudo che cotto, non viene considerato particolarmente benefico per la salute, a causa della sua elevata percentuale di grassi, sodio e conservanti. Nonostante ciò, esistono alternative più salutari per coloro che desiderano evitare tali pericoli per la salute. Se scegli di inserire il prosciutto, sia esso crudo o cotto, nella tua alimentazione, fai in modo di farlo con moderazione e cerca di procurati prodotti di ottima qualità provenienti da fornitori di fiducia.
Quali caratteristiche deve avere il prosciutto perfetto, sia cotto che crudo, e quale è il migliore per la dieta
Prosciutto cotto di alta qualità, come riconoscerlo
Si può valutare la qualità di un prosciutto cotto inizialmente con una semplice occhiata: un prodotto di alta qualità non dovrebbe avere un aspetto lucido e quasi incandescente, simile alla plastica. Se osservate una fetta con tali caratteristiche, probabilmente non è un prodotto di alta qualità. Un prodotto inferiore mostra una lucidità eccessiva. Invece, un buon prosciutto dovrebbe avere un colore rosa pallido e opaco, che non sia troppo brillante o intenso, ed è importante notare una venatura evidente.
Nel contesto delle fette bisogna riconoscere le diverse parti del prosciutto cotto (fesa, sottofesa, magatello e noce), così come le scanalature e la marmorizzazione, fondamentali per garantire la tenerezza della fetta. Se, al contrario, ci troviamo di fronte a pezzi uniformemente rosa, privi di qualsiasi striatura o deposito di grasso centrale, e senza la differenziazione delle parti, non stiamo parlando di un prodotto di alta qualità.
Secondo la legge del 2005 che classifica i prosciutti, esistono tre categorie per il prosciutto cotto, ognuna indicante un diverso livello di qualità. La categoria “base” comprende il prosciutto comunemente definito come “semplice prosciutto cotto”. Si distingue per il suo aspetto lucido, viene prodotto da varie parti della coscia del maiale ed è caratterizzato dalla massima percentuale di umidità. Invece il prosciutto cotto “scelto” viene ricavato da intere cosce di maiale e presenta un grado di umidità inferiore. Di elevata qualità, il prosciutto cotto di alta qualità presenta un livello di umidità ancora più basso rispetto ai precedenti due. Inoltre, attraverso le sue fette si è in grado di distinguere nettamente le strisce muscolari.
Prosciutto crudo, come riconoscerlo
Senza dubbio, l’occhio gioca un ruolo fondamentale e l’analisi visiva risulta estremamente rilevante anche in questa circostanza. Il colore è un aspetto da esaminare attentamente: un prosciutto crudo di alta qualità si distingue per un colore che varia tra il rosa e il rosso, con presenti strisce e contornato da un margine di grasso bianco.
Se notiamo delle striature o tonalità più scure, tendenti al nocciola o giallo, sulle fette, è evidente che non stiamo trattando con un prodotto di alta qualità.
L’importanza del senso dell’olfatto è comparabile a quella di altri sensi e il profumo del prosciutto dovrebbe inclinarsi verso una fragranza di stagionamento (tracce di frutta secca) con leggere note di salmastro e dolcezza. Se l’odore evoca immagini di carne grezza, indica che l’iter di stagionatura non ha raggiunto il suo completamento adeguato.
Il prosciutto crudo: perché è perfetto per la dieta
Se si segue una dieta a basso contenuto calorico, il prosciutto crudo è l’opzione alimentare migliore da considerare. Questo perché è colmo di proteine e minerali, tuttavia, ha un basso contenuto di carboidrati e grassi. Grazie alle sue proprietà nutrizionali, può sostituire efficacemente la carne, rendendolo l’ideale per coloro che sono affetti da gastrite.
Questo cibo fornisce solo 150 calorie per ogni 100 grammi se eliminato tutto il grasso visibile, rendendolo anche più facilmente digeribile. È anche importante ricordare che favorisce l’accelerazione del metabolismo ed è benefico per la salute, dato che non ha conservanti o additivi.
Riguardo alla dose ideale da consumare, dovrebbe essere moderata; quindi si suggerisce di servire 60 grammi di prosciutto crudo (pari approssimativamente a sei-sette fette senza grasso) per non più di due volte alla settimana.