Gli alimenti aumentano il rischio di salmonellosi, un grave problema di igiene alimentare da cui ci si può proteggere con delle semplici precauzioni.
Da origine alla salmonellosi ed è una delle maggiori cause di infezioni gastrointestinali. La causa principale della Salmonella è l’assunzione di cibi contaminati ed anche il principale fattore di rischio di contrarre la malattia. Solitamente le uova e la carne di maiale rappresentano le fonti più frequenti di infezione.
I sintomi dell’infezione da Salmonella possono variare in gravità a seconda dell’individuo colpito. Si parte dalle forme semplici di disturbi gastroenterici come
fino a manifestazioni cliniche più severe che possono colpire persone già debilitate.
Le infezioni alimentari sono provocate dall’ingestione di alimenti contaminati da agenti patogeni. Se la malattia è determinata dalla presenza diretta di un elevato numero di microrganismi nelle vivande è chiamata tossinfezione alimentare. Al contrario, quando la malattia è causata dalle tossine prodotte dai germi presenti nei cibi, si parla di intossicazione.
Il panorama microbiologico degli agenti patogeni alimentari è ampio e complesso. Tra questi, emerge il Clostridium botulinum, noto per la sua alta pericolosità. Inoltre, dobbiamo considerare le malattie infettive trasmesse attraverso il consumo di alimenti, come:
La Salmonella rappresenta l’agente batterico più comunemente isolato nelle infezioni alimentari trasmesse attraverso il consumo di alimenti contaminati. Nello specifico, la salmonellosi è classificata tra le tossinfezioni alimentari. Questo microrganismo comunemente si trova all’interno dell’intestino di uccelli e mammiferi sani.
Vari tipi di Salmonella posso provocare tipi diversi di infezioni
In ambito umano, la Salmonella può provocare infezioni tifoidee e non tifoidee. Le forme tifoidee, come:
sono causate dai batteri Salmonella typhi e Salmonella paratyphi, rispettivamente, e sono gravi ma rare nei Paesi industrializzati.
Le salmonelle non tifoidee, dette minori, sono invece più comuni e causano normalmente manifestazioni gastrointestinaili. Questi batteri non colpiscono solo l’uomo, ma anche animali allevati a scopo alimentare.
I serbatoi principali di infezione per la Salmonella sono costituiti da animali, sia selvatici che domestici o da allevamento. Tra questi troviamo:
i quali possono eliminare la Salmonella attraverso le feci nell’ambiente esterno. Ciò può causare la contaminazione di alimenti derivati da tali animali, mangimi e fonti d’acqua, rendendo la salmonellosi una zoonosi, ossia una malattia infettiva trasmissibile dall’animale all’uomo.
Per l’uomo, gli alimenti costituiscono la principale fonte di contagio della Salmonella. Infatti, il cibo può essere contaminato da questo batterio in diverse modalità, tra cui
Esistono diversi alimenti a rischio per la contaminazione da patogeni, tra cui la salmonella. Tra questi possiamo annoverare:
L’Epidemiologia della Salmonellosi evidenzia una preoccupante crescita dell’incidenza di questo tipo di infezione in quasi tutti i Paesi industrializzati, colpendo ogni anno oltre 90.000 cittadini europei.
Tale tendenza è legata a diversi fattori, tra cui:
Per contrastare questa problematica, diventa fondamentale adottare precise strategie di prevenzione.
Come si contrae la salmonella
La Salmonella è un microrganismo che si annida comunemente nell’apparato gastrointestinale di diverse specie animali, dai mammiferi agli insetti. Sebbene spesso non evidenzi sintomi negli animali, questi possono rappresentare dei portatori sani del batterio.
L’infezione può avvenire attraverso tre principali vie di trasmissione:
In ogni caso, se uno di questi elementi entra in contatto con le feci di animali infetti, può diventare veicolo di contagio.
Le principali cause di infezione sono:
La contaminazione crociata è altrettanto diffusa, con la contaminazione tra alimenti crudi e cotti o la contaminazione tra carne e verdure.
La contaminazione degli alimenti può verificarsi non solo durante la produzione ma anche durante la preparazione. Succede persino dopo la cottura a causa di contatto con mani o utensili sporchi. I casi di Salmonella sono registrati in maggior numero nei mesi estivi, in particolare giugno, luglio e agosto. Un vero problema dal punto di vista sanitario.
È importante sottolineare che gli alimenti contaminati non presentano anomalie di nessun tipo, odore o sapore, e possono quindi passare totalmente inosservati e quindi è fondamentale seguire scrupolosamente le norme igieniche nella manipolazione e conservazione degli alimenti, evitando qualsiasi forma di contaminazione.
Trattamento
Nella maggior parte dei casi, la salmonellosi si risolve entro pochi giorni da sola. Il trattamento previsto è quindi soltanto una terapia di supporto. La diarrea infatti non va ostacolata ma è da considerarsi il meccanismo di difesa naturale del nostro corpo che aiuta ad espellere i germi. Il trattamento per la salmonella prevede infatti soluzioni orali di reidratazione per compensare i sali e l’acqua persi con il vomito e la diarrea, fermenti lattici e probiotici.
L’uso di antibiotici e l’ospedalizzazione sono indicati solo nei casi gravi, nei neonati al di sotto dei 3 mesi di età e nei pazienti con patologie cronico-degenerative.
In conclusione, si raccomanda la somministrazione di terapia di supporto e soltanto nei casi più estremi il ricorso ad antibiotici, poiché potrebbero prolungare la degenza e ostacolare il decorrere della malattia.
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