La scarlattina è una malattia infettiva causata dallo Streptococco Beta Emolitico di Gruppo A (SBEGA), un batterio che produce una tossina chiamata tossina pirogenica. Questa tossina è responsabile della comparsa dell’esantema e degli altri sintomi associati alla malattia.
La trasmissione della scarlattina avviene per via aerea attraverso goccioline di saliva rilasciate da persone infette, principalmente attraverso la tosse e gli starnuti. Può anche essere trasmessa attraverso il contatto indiretto con oggetti contaminati come giocattoli, posate o bicchieri, poiché lo SBEGA può sopravvivere nell’ambiente. L’infezione può diffondersi rapidamente in ambienti affollati come asili e scuole. Questa malattia può colpire i bambini dopo il secondo anno di vita e raramente si manifesta prima del sesto mese di vita. È più comune nei mesi invernali. L’incubazione della scarlattina è breve, di solito da 2 a 5 giorni. La malattia si manifesta improvvisamente con febbre alta, brividi, nausea, vomito e mal di testa. Poco dopo, compare l’esantema, inizialmente nelle zone dell’inguine e delle ascelle, per poi diffondersi rapidamente al tronco, alle braccia e alle gambe. La scarlattina può anche manifestarsi in una forma attenuata, nota come “scarlattinetta”, che può causare sintomi più lievi e spesso non comporta febbre.
Come riconoscerla
Uno dei segni distintivi della scarlattina è il caratteristico arrossamento. La faringe e le tonsille sono spesso fortemente arrossate, e i linfonodi del collo possono gonfiarsi e diventare doloranti. Sul viso, si possono notare due caratteristiche tipiche. La prima è la “maschera scarlattinosa” o “di Filatow”, che fa arrossare molto le guance ma risparmia le aree intorno al naso e alla bocca, che rimangono pallide per contrasto. La seconda caratteristica riguarda la lingua, che inizialmente presenta una patina biancastra, con papille rilevate, e poi diventa “a fragola rossa”, con papille evidenti e un colore rosso acceso.
L’esantema causato dalla scarlattina è caratterizzato da piccole macchie leggermente rialzate di colore rosso acceso, che tendono a fondersi, conferendo alla pelle un aspetto uniformemente arrossato. Queste macchie sono piccole, fitte e sporgono leggermente, dando alla pelle un aspetto ruvido simile a carta vetrata. La scarlattina di solito non provoca prurito. Questo rash dura generalmente da 3 a 4 giorni, dopo di che svanisce, la febbre si risolve, ma può seguire una fase di desquamazione della pelle, soprattutto alle mani e ai piedi, che può durare da 10 a 20 giorni.
Complicanze
Se non trattata adeguatamente, la scarlattina può causare complicanze gravi dovute all’azione della tossina pirogenica, coinvolgendo cuore, reni, fegato e articolazioni. Inoltre, come nelle infezioni da streptococco comuni, possono verificarsi complicanze immunologiche tardive come la malattia reumatica e la glomerulonefrite acuta post-infettiva. Lo streptococco può anche causare ascessi tonsillari, otiti e sinusiti.
Diagnosi
La diagnosi della scarlattina è principalmente clinica, ma gli esami di laboratorio possono confermare l’infezione mostrando un aumento degli indicatori infiammatori come la Velocità di eritrosedimentazione (VES), la Proteina C reattiva (PCR) e dei leucociti neutrofili.
Altri agenti patogeni come lo Staphylococcus, Yersinia enterocolitica, alcuni antibiotici e alcune infezioni virali (come la mononucleosi, le infezioni da Adenovirus, Enterovirus e Cytomegalovirus) possono occasionalmente causare sintomi simili a quelli della scarlattina.
La diagnosi di scarlattina può essere confermata attraverso il prelievo di un tampone faringeo per individuare il SBEGA e l’aumento degli anticorpi diretti contro lo streptococco, in particolare il titolo anti-streptolisinico (TAS).
Come curarla
Il trattamento della scarlattina è essenziale non solo per alleviare i sintomi, ma anche per prevenire complicanze. Solitamente, il trattamento consiste nell’uso di antibiotici come l’amoxicillina per via orale o una singola iniezione di benzatin-penicillina. Una volta iniziato il trattamento antibiotico, il bambino può solitamente tornare a scuola dopo 24 ore, poiché il batterio è altamente sensibile agli antibiotici e viene rapidamente eliminato.
Prevenzione e vaccinazione
Al momento non esiste un vaccino specifico per la scarlattina. Tuttavia, è importante notare che la vaccinazione contro la varicella può offrire una certa protezione contro la scarlattina poiché le due infezioni possono coesistere e la varicella può favorire l’insorgenza della scarlattina. La scarlattina non conferisce immunità, quindi è possibile contrarla più volte, sebbene ciò sia piuttosto raro.
Per prevenire la diffusione della malattia, le misure igieniche, come il lavaggio regolare delle mani, l’uso di fazzoletti per coprire la bocca e il naso quando si starnutisce o tossisce, e il non condividere oggetti personali con chi è malato, sono essenziali. Se si sospetta di avere la scarlattina o si è stati esposti a una persona malata, è fondamentale consultare un medico per una diagnosi e un trattamento appropriati.
Scarlattina in gravidanza
La scarlattina contratta durante la gravidanza non rappresenta un pericolo significativo né per la madre né per il feto. L’uso di antibiotici come l’amoxicillina per il trattamento della scarlattina è generalmente sicuro anche durante la gravidanza. Tuttavia, se la malattia viene contratta alla fine della gravidanza, il neonato potrebbe richiedere una valutazione e, se necessario, una terapia antibiotica.
In conclusione, la scarlattina è una malattia infettiva contagiosa causata dallo streptococco beta-emolitico di gruppo A. Riconoscere i sintomi precocemente e iniziare un trattamento antibiotico tempestivo è fondamentale per prevenire complicanze e per garantire una pronta guarigione. Se sussistono sospetti di scarlattina, consultare un medico per la diagnosi e il trattamento appropriato.