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Salute

Quanto può durare il singhiozzo? Qualcuno non è riuscito a fermarlo per quasi 70 anni

Il caso dell’uomo che ha sofferto di singhiozzo per tutta la vita, detenendo il primato di Guinness World Records 

Charles Osborne, un uomo americano, ha vissuto un’esperienza straordinaria: ha sofferto di singhiozzo per ben 68 anni. Un eccezionale caso che ha attirato l’attenzione di molti, tanto da farlo entrare nel Guinness World Records come l’attacco di singhiozzo più lungo mai registrato. Durante il suo lungo calvario, Osborne ha stimato di aver singhiozzato oltre 430 milioni di volte. Ma come è possibile che il singhiozzo possa durare così a lungo?

Il singhiozzo

Il singulto, in genere, è considerato un disturbo temporaneo e insignificante, ma può anche essere un sintomo di un problema sottostante che richiede cure mediche. La durata del singhiozzo dipende principalmente dalle sue cause. Alcuni episodi infatti possono essere brevi e risolversi spontaneamente, mentre altri possono prolungarsi nel tempo.

Il singhiozzo è causato da una contrazione involontaria e ripetuta del diaframma, il muscolo che separa il torace dall’addome e che è essenziale per la respirazione. Ogni contrazione è seguita dalla chiusura improvvisa delle corde vocali, producendo il caratteristico suono ‘hic’. Di solito, il singhiozzo si risolve spontaneamente dopo pochi minuti. Le cause comuni possono includere un pasto abbondante o l’eccessivo consumo di alcol. Tuttavia, in alcuni casi rari, il singhiozzo può persistere e ripetersi così frequentemente da essere sintomatico di una patologia sottostante, come problemi epatici o renali.

Charles Osborne e il singhiozzo cronico

Nel caso di Charles Osborne, la causa del suo singhiozzo cronico era più complessa. Tutto iniziò in un giorno di giugno del 1922, quando Osborne aveva 29 anni e lavorava in una fattoria nel Nebraska. Stava pesando un maiale che stava per essere abbattuto quando improvvisamente cadde ed ebbe un trauma cranico di bassa entità.
Durante un’intervista per “People” nel 1982 aveva dichiarato di non avere avuto particolari dolori a seguito di quell’incidente, ma da quel momento in poi Osborne iniziò inspiegabilmente a singhiozzare e non smise per decenni.
Il suo medico, Terence Anthoney, gli diagnosticò una lesione in una piccola area del tronco dell’encefalo, responsabile del controllo del singhiozzo.
Ma vi furono altre ipotesi in merito a questo rarissimo caso di singhiozzo cronico. Un neurochirurgo del Texas aveva ipotizzato che durante la caduta Osborne potesse aver rotto una costola inferiore, causando una lesione al diaframma. E proprio questa lesione avrebbe generato gli spasmi respiratori tipici del singhiozzo. Un’altra ipotesi, sempre dello stesso neurochirurgo, è che Osborne potesse aver subito un ictus cerebrale a seguito della caduta, causando un danno permanente e il singhiozzo cronico.

Osborne ha smesso di singhiozzare un anno prima di morire

È incredibile pensare che il singhiozzo di Osborne si sia arrestato improvvisamente solo nel 1990, un anno prima della sua morte. Durante gran parte della sua vita, Osborne ha vissuto con 20-40 contrazioni diaframmatiche al minuto e ha imparato una tecnica per singhiozzare in silenzio, gonfiando il petto per evitare di emettere suoni. Questo caso eccezionale di singhiozzo cronico ci ricorda che, anche se il disturbo è spesso temporaneo e banale, può anche manifestarsi in forme più complesse e persistenti, richiedendo un’attenzione medica adeguata.

Il record di Charles Osborne rimarrà nella storia come una testimonianza straordinaria di resistenza e adattamento umano di fronte a una sfida così difficile e insolita. Osborne è riuscito a condurre una vita relativamente normale: ha avuto due matrimoni ed è stato padre di otto figli. Secondo quanto riferito, ha preso la sua afflizione con serenità, vivendo la vita con un atteggiamento generalmente positivo.

Alessia Giusti

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