Vi capita di avere spasmi muscolari involontari e volete capirne il motivo? Ecco tutte le possibili cause e i rimedi
Gli spasmi muscolari sono contrazioni muscolari improvvise e involontarie che possono coinvolgere vari tipi di muscoli, inclusi quelli volontari e involontari. Queste contrazioni possono verificarsi in modo isolato o in sequenza e talvolta possono causare dolore. Sono classificati in spasmi tonici (intensi e prolungati), spasmi clonici (intermittenti, brevi e rapidi) e spasmi tonico-clonici che combinano le caratteristiche di entrambi.
Spasmi muscolari, le cause e i possibili rimedi
Le cause degli spasmi muscolari possono essere varie e includono condizioni mediche come il tetano (caratterizzato dalla contrazione dei muscoli masseteri e facciali), l’ipocalcemia, l’alcalosi e la paralisi periferica del nervo facciale. Altri esempi di spasmi muscolari meno gravi includono il blefarospasmo (contrazione involontaria delle palpebre), il singhiozzo, la distonia laringea e sindromi dolorose che coinvolgono i nervi sensitivi, come l’irritazione del trigemino.
Gli spasmi muscolari possono essere anche un sintomo comune di diverse malattie, vediamo quali sono.
Atrofia muscolare. L’atrofia muscolare spinale è una malattia neuromuscolare ereditaria, caratterizzata dalla progressiva degenerazione dei motoneuroni delle corna anteriori del midollo spinale e dei nuclei motori del tronco encefalico. Il risultato è un’importante debolezza muscolare da cui conseguono varie complicanze. Questa patologia è provocata da un’aberrazione genica che colpisce una regione del cromosoma 5 e determina una produzione di livelli insufficienti di una proteina chiamata SMN (survival motor neuron). La modalità di trasmissione dell’atrofia muscolare spinale è generalmente autosomica recessiva: i genitori sono portatori sani del difetto genetico e presentano il 25% di probabilità di trasmettere la malattia a ciascuno dei figli. Tuttavia, possono verificarsi anche aberrazioni de novo, senza che vi siano precedenti casi in famiglia.
Ipoparatiroidismo. L’ipoparatiroidismo è una disfunzione che interessa le ghiandole paratiroidi, caratterizzandosi per l’insufficiente sintesi e secrezione di paratormone (PTH). Più raramente, il disturbo è causato da una scarsa azione dello stesso paratormone a livello di specifici organi bersaglio (rene, osso e intestino). Di norma, il paratormone prodotto dalle paratiroidi ha la funzione di mantenere la concentrazione di calcio nel sangue entro i limiti di normalità. In presenza di ipoparatiroidismo, quindi, si assiste ad una riduzione dei livelli di calcio nel sangue, che conduce ad ipocalcemia.
Malattia di Huntington. La malattia di Huntington è una patologia ereditaria caratterizzata dalla degenerazione progressiva di specifiche aree del cervello. La causa è una mutazione nel gene IT15, situato sul cromosoma 4 (4p16.3), che produce un’anomala ripetizione della sequenza CAG (citosina-adenina-guanina) nel DNA. Questa tripletta, in base al codice genetico, codifica per l’aminoacido glutamina. Come risultato, la proteina anomala prodotta dal gene patologico, chiamata huntingtina (HTT), possiede a livello terminale una coda di poliglutamina, che causa la malattia nel corso della vita. In particolare, il nucleo caudato si atrofizza e i neuroni nel corpo striato degenerano. Anche i neuroni a livello della corteccia cerebrale (parte esterna del cervello) vengono coinvolti in varia misura.
Paraparesi Spastica. La paraparesi spastica è una forma di paralisi cerebrale dovuta a lesioni del sistema piramidale (parte dell’encefalo adibita al controllo motorio). Questa condizione può manifestarsi in seguito a complicanze insorte durante il parto, come infezioni, lesioni encefaliche da trauma, effetti della mancanza di ossigeno (encefalopatia ipossico-ischemica) e prolasso del cordone ombelicale.
Sclerosi laterale amiotrofica. La sclerosi laterale amiotrofica (SLA) è una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni (cellule nervose che permettono i movimenti della muscolatura scheletrica). Tale degenerazione comporta un’atrofia muscolare e una paralisi progressiva del corpo, con effetti drammatici per il paziente. La malattia esordisce generalmente dopo i 50 anni e può colpire soggetti di entrambi i sessi.
Sindrome delle gambe senza riposo. La sindrome delle gambe senza riposo è un disturbo caratterizzato dalla necessità di muovere gli arti inferiori o superiori, spesso associata a sensazioni di fastidio. Si distinguono forme idiopatiche e secondarie. La sindrome delle gambe senza riposo idiopatica si verifica a causa di anomalie della trasmissione dopaminergica nel SNC, per meccanismi non ancora del tutto chiari. Le forme secondarie, invece, sono associate a svariate condizioni, tra cui deficit di ferro, gravidanza, insufficienza renale o epatica, fibromialgia e varie patologie reumatiche. La sindrome delle gambe senza riposo può anche essere indotta da farmaci, come antistaminici, dopamino-antagonisti e alcuni antidepressivi. Il disturbo colpisce prevalentemente le donne in età fertile e gli anziani.
Sindrome serotoninergica. La sindrome serotoninergica è una condizione grave causata da un’eccessiva attività della serotonina nel sistema nervoso centrale e periferico. Questa condizione può insorgere a causa dell’uso di farmaci o di interazioni farmacologiche indesiderate, mettendo a rischio la vita del paziente. È importante consultare un medico se si sospetta di avere questa sindrome, specialmente se si stanno assumendo farmaci serotoninergici.
La sirigomielia. La sirigomielia è una malattia neurologica caratterizzata dalla formazione di cisti o cavità nella parte centrale del midollo spinale, contenenti solitamente un fluido simile al liquido cefalorachidiano. Queste cisti variano in forma e dimensioni, ma nel tempo danneggiano il midollo spinale, causando una tensione sui tessuti nervosi. Questo disturbo può derivare da cause note, come la malformazione di Chiari (che comporta l’erniazione del tessuto cerebellare nel canale spinale) o altre anomalie congenite dell’encefalo e del midollo spinale. In alcuni casi, fattori acquisiti come traumi spinali, infezioni, disturbi circolatori, tumori midollari o lesioni che ostacolano il flusso del liquido cerebrospinale possono contribuire alla sua comparsa. In rari casi, non è identificabile una causa predisponente specifica, denominata siringomielia primitiva.
Spondilolistesi. La spondilolistesi consiste nello slittamento di una vertebra rispetto a quella sottostante. Il risultato è la perdita parziale o totale dell’allineamento dei corpi vertebrali adiacenti. Quasi sempre, lo scivolamento avviene in avanti sul piano sagittale (anterolistesi), ma può essere orientano anche verso un fianco (laterolistesi) o all’indietro (posterolistesi). Nella maggior parte dei casi, inoltre, lo scivolamento interessa la quinta vertebra lombare sull’osso sacro. La spondilolistesi può essere congenita o secondaria a processi patologici di natura diversa. Alla predisposizione costituzionale, si associano fattori di rischio come la degenerazione legata all’età (es. osteoartrosi), i traumi minimi ripetuti, la presenza di deformità e i processi su base tumorale.
Ma quali sono i rimedi contro le forme comuni di spasmi muscolari? La maggior parte degli spasmi muscolari possono essere gestiti con stretching, massaggi e pazienza. Tuttavia, se i crampi persistono a lungo, è importante consultare un medico che potrebbe suggerire medicinali appropriati. In caso di disidratazione, bere acqua e integrare sali minerali è essenziale. Nei casi gravi, potrebbe essere necessario somministrare liquidi attraverso flebo. Se gli spasmi dovessero essere dovuti a problemi metabolici o neurologici, una terapia specifica potrebbe essere necessaria. È fondamentale consultare sempre un professionista medico per una valutazione accurata e un piano di trattamento adeguato.