A cosa serve la vitamina A? Dove si trova? In che alimenti? Che sintomi causa la sua carenza? Ecco tutte le risposte
La vitamina A è liposolubile – cioè che si diluisce in acidi grassi -, di origine sia vegetale che animale, largamente presente negli alimenti, dotata di numerose funzioni biologiche e raramente carente nella dieta. L’eccesso però può essere nocivo e avere complicanze anche gravi (soprattutto per il feto della donna incinta).
È una vitamina essenziale per le cellule epiteliali, la crescita delle ossa e dei denti, la normale maturazione sessuale nell’adolescente e la fertilità nell’adulto, aumenta la resistenza alle infezioni supportando il sistema immunitario, assicura un buon funzionamento della vista e permette la visione crepuscolare, protegge la pelle dai danni causati dall’esposizione al sole ed ha un potente effetto antiossidante, combatte i radicali liberi, contrasta gli effetti dannosi provocati dall’inquinamento e dal fumo e sembra esercitare un ruolo protettivo sul cancro alla prostata.
La vitamina A, a che cosa serve e dove si può trovare
Il retinolo viene assunto regolarmente con gli alimenti e proviene soprattutto da fonti nutrizionali di origine animale; può essere tuttavia sintetizzato a livello intestinale partendo dal β carotene (beta-carotene), un precursore / provitamina di origine prevalentemente vegetale (colorante giallo-arancio), appartenente al vasto gruppo dei carotenoidi (oltre 600 tipi).
Questo processo avviene grazie ad un enzima che, per ogni molecola di β carotene presa in elaborazione, ricava due unità di vitamina A che viene immagazzinata nell’organismo dentro il fegato, garantendo il buon funzionamento del corpo fino a uno o due anni – in soggetto sano e ben nutrito.
La carenza di vitamina A provoca:
- Metaplasia squamosa delle cellule epiteliali, con comparsa iniziale di ipercheratosi follicolare (corneificazione a livello dei follicoli piliferi), a cui segue frinoderma (pelle di rospo) con perdita di cute sotto forma di grosse scaglie
- Corneificazione delle mucose bronchiolari (xerosi), che facilita l’impianto di bronchioliti;
- Corneificazione dell’epitelio del bacinetto renale che da pieliti e/o cistopieliti;
- Xeroftalmia, xerosi congiuntivale e corneale, caratterizzata da secchezza, ispessimento, pigmentazione e perdita di lucentezza, con formazione di macchie grigio-biancastre (macchie di Bitot);
- Cheratomalacia, necrosi colliquativa della cornea, con comparsa di un’ulcera che può evolvere fino a distruggere la cornea stessa con protrusione e prolasso dell’iride e del cristallino;
- Emeralopia o cecità crepuscolare e nictalopia o capacità di vedere meglio di notte che di giorno, dovute alla diminuzione della concentrazione di rodopsina nei bastoncelli.
La vitamina A diventa tossica quando si assume oltre 300 mg, provocando intossicazione acuta caratterizzata da nausea, vomito, emicrania, disturbi visivi e perdita di coordinazione del movimento, sintomi che con un’assunzione adeguata di retinolo scompaiano in breve tempo.
Oppure quando si assumono dosi elevate di retinolo (dai 6 ai 12 mg) per anni che provocano la comparsa di una sindrome cronica con perdita di capelli, inappetenza, anemia, dolori muscolari e sintomi neurologici.
Infine, dosi elevate di carotenoidi provocano un’alterazione della pigmentazione della cute, con una colorazione giallo-arancio.